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ITALIANo vax in ospedale «che dettano le terapie ai medici»

30.12.21 - 14:54
C'è chi rifiuta le cure e chi richiede determinati farmaci e trattamenti. Il bilancio dell'Asl di Bologna
AFP
Fonte ats
No vax in ospedale «che dettano le terapie ai medici»
C'è chi rifiuta le cure e chi richiede determinati farmaci e trattamenti. Il bilancio dell'Asl di Bologna

BOLOGNA - No vax italiani incalliti che, pur malati di Covid-19, in alcuni casi in condizioni molto critiche, vogliono "dettare" loro le terapie al personale medico, a volte rifiutano quelle proposte, con esiti anche drammatici. Una fotografia delle casistiche arriva dall'Azienda sanitaria locale di Bologna nel bilancio del direttore generale Paolo Bordon.

Tra i non vaccinati che si ammalano di Covid-19 «ci sono casi di tutti i tipi - ha spiegato Bordon - Gente che si è rifiutata di ricevere il trattamento a domicilio ed è deceduta. È successo una settimana fa. Ci sono poi persone che si presentano dai nostri medici di medicina generale dando loro l'indicazione dei farmaci che devono essere prescritti».

«Una fase mai vista. Che si commenta da sé»
Ci sono anche persone che arrivano in ospedale dove pensano «di dare loro indicazioni cliniche ai nostri sanitari sui trattamenti, con la preoccupazione che se messi in terapia intensiva possano ricevere chissà quali farmaci o vaccini». «Questa - dice con rammarico il dirigente sanitario italiano - è una fase che non si era mai vista, dove gente senza nessuna preparazione si permette di dare indicazioni ai nostri operatori. Una fase che si commenta da sé».

Intanto, l'ordine dei medici della provincia di Foggia ha sospeso 63 dottori che non si sono vaccinati contro il coronavirus. La decisione è stata assunta dopo aver «preso atto dell'adozione da parte del dipartimento di Prevenzione della Azienda sanitaria locale (Asl) di Foggia di 63 accertamenti indirizzati a medici inadempienti rispetto all'obbligo vaccinale».

L'accertamento da parte dell'Asl determina «la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2».

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