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REGNO UNITORegno Unito: luce verde al molnupiravir di Merck

04.11.21 - 13:03
Si tratta del primo Paese al mondo ad autorizzare un farmaco antivirale orale contro il Covid-19
keystone-sda.ch
Regno Unito: luce verde al molnupiravir di Merck
Si tratta del primo Paese al mondo ad autorizzare un farmaco antivirale orale contro il Covid-19
Il Ministro della sanità Sajid Javid: «Oggi è un giorno storico per il Regno Unito»

LONDRA - L'ente regolatore britannico (Mhra) ha concesso l'approvazione al farmaco sperimentale molnupiravir di Merck, in una decisione che rappresenta la prima autorizzazione per un trattamento antivirale orale contro il Covid-19

Lo ha reso noto l'agenzia stampa AP. «Oggi è un giorno storico per il nostro Paese, poiché il Regno Unito è il primo paese al mondo ad approvare un antivirale contro il Covid-19 che può essere preso direttamente a casa» ha detto il Ministro della sanità, Sajid Javid. Il Regno Unito, sin dall'inizio della pandemia, si è caratterizzato per la sua velocità nell'autorizzare i vaccini. Lo scorso dicembre è diventato il primo Paese al mondo ad approvare un vaccino contro il coronavirus quando ha concesso l'autorizzazione di emergenza al siero di Pfizer-BioNTech.

La pillola di Merck potrà essere prescritta a chiunque che - oltre ad essere positivo al Covid - ha almeno un fattore di rischio. Ad esempio l'obesità, una cardiopatia, il diabete o più di 60 anni. Va poi assunta il più rapidamente possibile dall'esito positivo di un tampone. Nella fase sperimentale, il medicinale ha mostrato di poter «dimezzare le ospedalizzazioni e i decessi».

Sin dalle prima notizie riguardo al farmaco, diversi esperti ne hanno sottolineato l'alto potenziale per aiutare a combattere la pandemia, vista la facilità con cui produrre, conservare ed assumere il medicamento, in particolare nei paesi a basso e medio reddito. 

Per quanto riguarda la sua azione, il molnupiravir agisce contro l'enzima (polimerasi virale) che permette al coronavirus di replicarsi all'interno del nostro corpo, introducendo un errore nel codice genetico del virus. Non va a colpire quindi - come ad esempio i vaccini - la proteina spike.

Merck, lo ricordiamo, ha fatto domanda anche alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense, all'Agenzia europea per i medicinali (EMA), e anche a SwissMedic, le quali stanno lavorando sulla revisione della pillola. 

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