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Hillsong: fede, musica e sesso nella chiesa delle star

Fondata nei primi anni '80, la chiesa (che oggi conta migliaia di seguaci) sta affrontando il suo ennesimo scandalo
Fondata nei primi anni '80, la chiesa (che oggi conta migliaia di seguaci) sta affrontando il suo ennesimo scandalo

«Hillsong è una chiesa che crede in Gesù, una chiesa che ama Dio e le persone». Così si presenta sul proprio sito la Hillsong Church, dichiarando che il proprio intento è «raggiungere e influenzare il mondo costruendo una chiesa incentrata su Cristo e basata sulla Bibbia, cambiando mentalità e consentendo alle persone di guidare e avere un impatto in ogni sfera della vita». 

Proclami di fede e di speranza, mentre sul sito web scorrono immagini patinate di persone sorridenti o di mani alzate durante un concerto. Eppure, Hillsong è balzata agli onori della cronaca più per gli scandali sessuali che per l’attività missionaria ed è proprio di questi giorni la notizia che il fondatore di Hillsong, Brian Houston, si dichiarerà non colpevole, davanti al Tribunale di Sidney, con riguardo all’accusa di aver nascosto gli abusi sessuali perpetrati, intorno agli anni ‘70, dal defunto padre Frank.

Omissione di denuncia - Secondo la polizia, invece, Brian Houston era perfettamente a conoscenza di tali abusi sessuali ma non avrebbe denunciato il reato alle autorità competenti. L’accusa nei suoi confronti recita, infatti, che Houston «pur sapendo di avere informazioni che potrebbero essere d’aiuto per garantire l’accusa nei confronti di Frank Houston, senza validi motivi, non ha portato tali notizie all’attenzione delle forze di polizia».

La prossima udienza si terrà il prossimo 23 novembre. Il processo penale a carico del suo fondatore non è l’unico scandalo che ha investito, in tempi recenti, Hillsong, nota, fino ad ora per essere la chiesa di fiducia di moltissimi vip in cerca di redenzione dopo una vita di bagordi e per l’attività musicale che è parte integrante della sua attività religiosa.

KeystoneBrian Houston, fondatore della chiesa.

Dall'Australia, nel mondo - Hillsong è stata fondata a Sydney, nel 1983, da Brian Houston e da sua moglie Bobbie, entrambi pastori, con il nome di ‘The Hills Christian Life Center’, ed è una chiesa evangelica pentecostale che si occupa anche di produrre musica cristiana contemporanea. Proprio grazie ad un approccio moderno ed ammiccante alla questione religiosa, Hillsong è passata dall’avere 45 seguaci nel 1983 agli oltre 21 mila fedeli nel 2010. Cifra che è andata a crescere negli anni includendo moltissime persone famose come Justin Bieber, Kourtney Kardashian, Chris Pratt e Hailey Baldwin. Dal 1999, sono state aperte nuove chiese in moltissime metropoli quali Londra, Città del Capo e Kiev e attualmente la chiesa di Hillsong è diffusa sia in Europa che negli Stati Uniti e America Latina.

La fama nazionale è arrivata grazie ai cd ed ai Dvd di culto pubblicati annualmente. Il primo album risale al 1992 e porta il titolo di ‘Il potere del tuo amore’ ma fu nel 1995, con la canzone ‘Shout to the Lord’ contenuta nell’album ‘Persone come noi’ che la Hillsong Music, la casa discografica di Hillsong, si è fatta conoscere in tutto il mondo. La Chiesa è attiva nell’organizzare dei tour mondiali con gruppi di culto capaci di coinvolgere un numero altissimo di persone e porta avanti la propria attività anche tramite un canale tv, lanciato il 14 gennaio 2002, con il nome di ‘The Church Channel’ per poi avviare, nel 2016, una collaborazione con il Trinity Broadcasting Network, il maggior canale televisivo cristiano statunitense. La Hillsong, quindi, non può più essere definita solo come una chiesa ma si è trasformata in un vero e proprio marchio, attivo nel mondo della musica e del lifestyle.

KeystoneJustin Bieber, una delle star più famose legate alla chiesa di Hillsong.

I primi segni del peccato - Una storia di successi che non ha tardato, però, a mostrare subito qualche crepa. Nel 2008 fece scandalo il caso del predicatore Micheal Guglielmucci che aveva lanciato, per la Hillsong Music, la canzone ‘Healer’, eseguendola con un tubo di ossigeno nel naso dopo aver dichiarato di essere malato di una forma di tumore molto aggressiva. La verità, presto scoperta, è che la malattia era solo una scusa per coprire una vera e propria dipendenza dalla pornografia e per anni, per sua stessa ammissione, Guglielmucci ha vissuto una doppia vita: predicatore pop-star di giorno e pornomane di notte. Apparso in tv quest’anno per recitare il suo mea culpa, non è stato l’unico pastore ad essere protagonista dei rotocalchi scandalistici.

Nel novembre dello scorso anno Brian Houston aveva sollevato dal suo incarico a capo della ‘Hillsong Church East Coast’ Carl Lentz, uno dei più famosi predicatori statunitensi. Con la sua aria da ribelle, i tatuaggi ed i jeans strappati, Lentz era ben lontano dal cliché del pastore ma, grazie ad un carattere carismatico, era riuscito a diventare un punto fermo nella rutilante vita di tantissimi protagonisti dello Star System. Alle sue messe partecipavano Selena Gomez o il campione di basket Kevin Durant, oltre che Vanessa Hudgens, Kendall e Kylie Jenner e Bono Vox. Ma è stato il rapporto con Justin Bieber ad aver determinato la sua ascesa: i due erano diventati presto inseparabili, tanto da condividere moltissime foto insieme sui social, ed il cantante aveva accettato di trasferirsi a casa del predicatore nel New Jersey per potersi rimettere in sesto e disintossicarsi da una vita di eccessi.

È stato proprio il predicatore Lentz ad esportare il brand Hillsong negli Stati Uniti dopo aver frequentato la Chiesa in Australia. Nei primi tempi si limitava ad organizzare dei piccoli gruppi di incontro negli appartamenti a New York, ma, in breve, riuscì a coinvolgere così tante persone da riempire lo ‘United Palace’, il quarto teatro più grande di Manhattan. Il successo negli Stati Uniti fu molto rapido e, in poco tempo, Hillsong riuscì ad aprire altre chiese nel Connecticut e Massachusetts, per poi espandersi nella costa Ovest degli Stati Uniti. Così come la sua ascesa, la caduta di Lentz è stata, però, altrettanto repentina. Il suo licenziamento è stato giustificato con «problemi di leadership, violazioni di fiducia e fallimenti morali» ma mentre il predicatore si scusava con i propri fedeli, confessando di essere stato infedele al suo matrimonio, «la relazione più importante della sua vita», la chiesa di Hillsong si è rivolta ad un prestigioso studio di New York per quella che è stata definita come «un'indagine indipendente sulla leadership di Carl Lentz».

KeystoneCarl Lentz.

Narcisista e manipolatore - L’infedeltà sessuale, è solo un aspetto della complicata vicenda visto che il predicatore è stato accusato di «comportamento narcisistico volto a manipolare e maltrattare le persone, così come di un costante atteggiamento menzognero». Nell’estate di quest’anno, il pastore Lentz è stato anche accusato di abusi sessuali dalla ex baby-sitter dei suoi figli Leona Kames che si era trasferita, tempo addietro, con il marito dall’Australia proprio per aiutare Lentz a creare la filiale di New York. Anche la sede di Hillsong a Dallas è stata investita, a inizio anno, da un grave scandalo, quando si è scoperto che il pastore Reed Bogards e sua moglie Jess usavano i fondi raccolti dalla Chiesa per finanziare il proprio lussuosissimo stile di vita.

Una storia travagliata quella di Hillsong, fatta di grandiosi successi ma anche di scandali che ne hanno offuscato la credibilità. L’ultimo, in ordine di tempo, è anche il più grave e vede come protagonista proprio colui che della chiesa è stato il fondatore: Brian Houston. Come detto, Houston è stato accusato dalla polizia del New South Wales di aver nascosto deliberatamente gli abusi a minori commessi dal padre Frank, morto nel 2004. Costui è accusato di aver abusato di diversi minori, nove per la precisione, con cui aveva contatti nella sua funzione di sacerdote. Secondo quanto sostenuto dalla polizia, il figlio Brian, pur a conoscenza dei crimini commessi dal padre, avrebbe taciuto i fatti alle autorità. Un accusatore, Brett Sengstock, ha affermato di essere stato abusato dal pastore Frank per oltre 5 anni tra gli anni ’60 e ’70. Lo stesso ha condannato fermamente la gestione della vicenda da parte di Hillsong sostenendo che il figlio Brian fosse a conoscenza dei comportamenti posti in essere dal padre.

La chiesa di Hillsong, tramite un portavoce, ha dichiarato in un post di «essere delusa dal fatto che il pastore Brian sia stato accusato» chiedendo che «gli venga concessa la presunzione di innocenza e il giusto processo, come è suo diritto» e ringraziando «per i tantissimi messaggi d’affetto e di sostegno ricevuti». Se, però, sono ancora in molti a credere nelle buone intenzioni di Hillsong, non mancano certo i detrattori che, in molti casi, sono vecchi membri della chiesa stessa. Tra di loro spicca Tanya Levin che ha pubblicato, nel 2015, un libro di memorie dal titolo “People in Glass Houses: An Insider’s Story of a Life and Out of Hillsong”. In esso racconta come Hillsong, più che una chiesa sia «una impresa altamente redditizia con una struttura di potere dominata dagli uomini e basata su principi aziendali». Un potente brand, insomma, che poco o nulla ha a che fare con il sentimento religioso, sbandierato ad arte solo per nascondere una costante ricerca di profitto.


Appendice 1

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KeystoneBrian Houston, fondatore della chiesa.