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ItaliaL'occhio delle mafie sui fondi di ripresa per l'emergenza Covid e sulle aziende in fallimento

22.09.21 - 16:42
L'Antimafia lancia un appello ai governi: «Bisogna far fronte comune e trattare questa emergenza come quella sanitaria»
Keystone
L'occhio delle mafie sui fondi di ripresa per l'emergenza Covid e sulle aziende in fallimento
L'Antimafia lancia un appello ai governi: «Bisogna far fronte comune e trattare questa emergenza come quella sanitaria»

ROMA - La pandemia come opportunità economica. Le mafie non vedono nel Covid un problema, ma una soluzione. Lasciati alle spalle la maggior parte dei crimini violenti, le organizzazioni di tipo mafioso puntano all'economia e più nello specifico al fondo nazionale italiano del piano di ripresa e resilienza.

Meno violenza ma piu crimini economici - La Direzione Investigativa Antimafia (Dia), nell'analisi dell'ultimo anno, vuole guardare lungo e il prospetto non è dei più felici. Nel 2020 anche se sono diminuiti i crimini violenti di tipo mafioso, quelli economici sono aumentati.

La Dia ha avanzato l'ipotesi più che accreditata che, grazie alla crisi legata al Coronavirus, i gruppi mafiosi si stiano insinuando sempre più nell'economia legale attraverso prestazioni previdenziali alle aziende che si trovano in difficoltà finanziaria, l'inquinamento del mercato dei farmaci con beni contraffatti e l'utilizzo del Darknet con spedizioni di sostanze stupefacenti direttamente nelle case. Inoltre, con l'aumento dell'uso delle criptovalute, le Mafie si stanno modernizzando e puntano al mondo dell'online e delle scommesse, in aggiunta al classico gioco d'azzardo.

La mafia più forte grazie al Covid - Secondo il rapporto semestrale della Dia sulla fine del 2020, consegnato in Parlamento e ripreso da La Stampa, le mafie hanno accelerato il «processo di trasformazione sostituendo l'uso della violenza, sempre più residuale, con linee d'azione di silente infiltrazione». Il riciclaggio dei soldi passa quindi da imprese che, colpite dalle perdite ingenti dovute ai lockdown, sono prossime al fallimento. Questo al fine di rilevarle o asservirle.

Per il Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho «la modernizzazione delle mafie si completa nel reinvestire capitali in soggetti economici deboli, in quei soggetti che non trovano più un accesso al credito bancario per la crisi. Le mafie non hanno bisogno di firmare atti, non hanno bisogno di documenti». La forza delle mafie sta nel nascere in punti ben precisi, dove esercitano con forza il loro potere, per poi espandersi al di fuori dei confini originali in ottica economica «per reinvestire e occultare i capitali accumulati».

Flessibili e pronte a infiltrarsi - Sono nuove forme di criminalità che si ispirano a modelli imprenditoriali e sono flessibili. La Dia le classifica come «capaci d'integrarsi con l'economia legale e di anticiparne l'evoluzione e le opportunità anche agendo nella produzione di beni e servizi nei settori legali dell'economia, operando sui mercati internazionali e sfruttando le disomogeneità legislative dei diversi Paesi». E in questo lancia un appello ai governi di tutto il mondo, ovvero di trattare in modo serio quest'allarme tanto quanto lo si sta facendo con l'emergenza sanitaria.

L'attuale crisi sta offrendo alle organizzazioni «l’occasione sia di poter rilevare a buon mercato imprese in difficoltà, sia di accaparrarsi le risorse pubbliche stanziate per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Le mafie potrebbero rivolgere le proprie attenzioni operative verso i fondi comunitari che giungeranno a breve grazie alle iniziative del Governo per assicurare un tempestivo sostegno economico in favore delle categorie più colpite».

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