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ITALIASe i dati di questa settimana lo consentiranno, ci potrebbero essere delle riaperture anticipate

12.04.21 - 07:43
Nessun "liberi tutti", verranno fatte scelte «selettive e ponderate»
keystone-sda.ch (Matteo Corner)
È la settimana cruciale per decidere sulle riaperture in Italia.
È la settimana cruciale per decidere sulle riaperture in Italia.
Fonte Ats Ans
Se i dati di questa settimana lo consentiranno, ci potrebbero essere delle riaperture anticipate
Nessun "liberi tutti", verranno fatte scelte «selettive e ponderate»

ROMA - In Italia si è aperta questa mattina una settimana cruciale per le riaperture: se il miglioramento della situazione epidemiologica sarà confermato dai dati nei prossimi sette giorni, il governo è pronto ad anticipare alcune scelte prima della fine di aprile. Da oggi, nel frattempo, quasi tutta Italia sarà in zona arancione.

A partire da questa mattina ci sono solo quattro regioni in rosso: Campania, Puglia, Sardegna e Val d'Aosta. E se il calo dei contagi sarà confermato, il Governo sarà pronto ad anticipare le riaperture. Oggi a Roma ci sarà inoltre una manifestazione dei ristoratori IoApro.

La scuola

Una delle riaperture che il Governo difende è senza dubbio quella della scuola tanto che il ministro della Salute italiano, Roberto Speranza, intervenendo a "Che Tempo che fa" ha spiegato: «Siamo consapevoli che c'è un elemento di rischio con l'aumento dei movimenti ma il governo ha fatto una scelta che difendo con forza. Grazie alle misure adottate nel mese di marzo e in queste due settimane abbiamo accumulato un piccolo tesoretto e abbiamo deciso, a due mesi dalla fine dell'anno scolastico, d'investirlo sulla scuola come architrave della società italiana che ha pagato un prezzo altissimo».

Vaccinato il 15%

Con un ulteriore calo dell'incidenza e dell'Rt, con la conferma della discesa dei ricoveri in terapia intensiva e con l'aumento delle somministrazioni dei vaccini che si sono assestate sulle 300mila dosi al giorno - con 9 milioni d'italiani, il 15% della popolazione vaccinabile che ha avuto almeno una dose - potrebbero dunque essere ripristinate le zone gialle, con la conseguente apertura dei ristoranti, almeno a pranzo, ma anche di musei, cinema e teatri, con ingressi contingentati.

Scelte «selettive e ponderate»

Al momento non è stata presa alcuna decisione né è stata convocata la cabina di regia nel corso della quale verranno discusse le scelte da fare. «Nessuna cabina di regia per discutere di eventuali riaperture è prevista in settimana» sottolineano fonti ministeriali ricordando che, «come ribadito più volte, si continuano a monitorare i dati epidemiologici e a rafforzare la campagna di vaccinazione». Ma i dati della prossima settimana, ribadisce una fonte qualificata di governo, saranno «essenziali» per capire in che direzione si procederà. In attesa che venga decisa la data del confronto tra le forze politiche, un elemento è già chiaro: se si deciderà di riaprire, saranno fatte comunque scelte «selettive e ponderate», come ribadisce il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. Insomma, non ci sarà un liberi tutti e la maggior parte delle attività che sono chiuse dovrà attendere maggio. «Guai se pensassimo di essere fuori dal problema - avverte ancora Locatelli - Ci ritroveremmo nella situazione di metà marzo avendo vanificato settimane di sacrifici».

I dati saranno dunque fondamentali e, stando a quelli dell'ultimo monitoraggio, ad oggi diverse regioni avrebbero numeri da zona gialla, con l'Rt sotto l'1, tra cui il Lazio e il Veneto, le Marche e il Molise. Ma è anche vero che ci sono ben 13 Regioni e la provincia di Trento con il tasso di occupazione delle terapie intensive ancora sopra la soglia critica del 30%.

La campagna vaccinale

L'altro elemento che va tenuto in considerazione è la campagna vaccinale, come ha detto chiaramente il presidente del Consiglio Mario Draghi: chi prima vaccina gli anziani prima riparte. A oggi il 68,20% dei quasi 4,6 milioni di over 80 ha avuto almeno una dose ma la percentuale scende sotto il 20% nella popolazione tra 70 e 79 anni. Il richiamo è stato invece somministrato al 38,79% degli ultra ottantenni e solo al 2,48% dei settantenni. Dunque bisogna correre di più, perché la maggioranza degli anziani è ancora a rischio. Ed è per questi motivi che le eventuali aperture potrebbero scattare non prima del 25 aprile. Per maggio invece il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha ipotizzato l'apertura dei ristoranti anche la sera: «Torneremo con i colori nelle regioni, compreso il giallo. I ristoranti possono aprire da maggio e a metà del mese anche a cena».

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