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UNIONE EUROPEAVaccini, un'altra tegola (forse) per l'Unione europea

09.03.21 - 16:53
Ritardi anche per Johnson&Johnson. A rischio la consegna di 55 milioni di dosi nel secondo trimestre
keystone-sda.ch / STF (David Zalubowski)
Vaccini, un'altra tegola (forse) per l'Unione europea
Ritardi anche per Johnson&Johnson. A rischio la consegna di 55 milioni di dosi nel secondo trimestre
L'autorizzazione dell'Ema per il preparato americano dovrebbe arrivare giovedì prossimo.

BRUXELLES - Non parte con uno sprint il corso europeo del vaccino monodose prodotto da Johnson&Johnson, considerato un "game changer" nella lotta alla pandemia.

L'azienda, secondo quanto riferito da fonti europee all'agenzia Reuters, avrebbe incontrato alcuni problemi di approvvigionamento di alcuni componenti che potrebbero mettere a rischio il piano di fornitura per il Vecchio continente, che prevede 55 milioni di dosi da consegnare nel secondo trimestre del 2021.

«Non è ancora impossibile»
Un obiettivo che al momento appare difficile, «ma non impossibile» stando alle parole di Johnson&Johnson, che - lo ricordiamo - si è impegnata con Bruxelles a fornire 200 milioni di dosi entro la fine dell'anno. Qualche preoccupazione sulla filiera produttiva della multinazionale americana era già stata sollevata nei mesi passati dagli ambienti europei, che produce il proprio vaccino nei Paesi Bassi e poi lo invia negli Stati Uniti per l'imbottigliamento, per poi rispedirlo in Europa.

E proprio su quest'ultima fase Bruxelles avrebbe tentato di trovare una soluzione affinché si potessero confezionare più vaccini direttamente sul suolo europeo, in modo da snellire i tempi e accelerare la distribuzione dei preparati, già tediata da ritardi e tagli temporanei delle forniture - è accaduto con Moderna, con Pfizer e con AstraZeneca - che a turno hanno assestato diverse battute d'arresto all'intera campagna vaccinale nei paesi dell'Unione (e non solo).

Il problema in questo caso non tocca però solo il Vecchio continente. Anche negli Stati Uniti Johnson&Johnson ha dovuto ridimensionare, per il momento, le prime fasi di distribuzione del preparato, dimezzando i propri obiettivi intermedi per il mese di Marzo. L'accordo stipulato con Washington prevede 100 milioni di dosi entro fine maggio. Meno invece si sa, come confermato dallo stesso funzionario a Reuters, sulla tabella di marcia prevista per l'Europa.

L'approvazione dell'Ema in arrivo
Il via libera al preparato da parte dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) è ormai imminente. La data dovrebbe infatti essere quella di giovedì 11 marzo.

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