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POLONIALa Polonia vieterà la censura degli account sui social media

15.01.21 - 11:00
La rimozione dei profili di Donald Trump ha scatenato diverse reazioni a livello internazionale
Keystone
Il premier polacco, Mateusz Morawiecki.
Il premier polacco, Mateusz Morawiecki.
La Polonia vieterà la censura degli account sui social media
La rimozione dei profili di Donald Trump ha scatenato diverse reazioni a livello internazionale

VARSAVIA - Il Governo polacco ha denunciato la disattivazione degli account social media di Donald Trump, dicendo che in Polonia è ora in preparazione un disegno di legge che renderà illegale per le aziende tecnologiche intraprendere azioni di questo tipo.

Lo ha riferito il Guardian. «I giganti della tecnologia non dovrebbero poter decidere quali opinioni sono giuste e quali no» ha scritto il primo ministro Mateusz Morawiecki su Facebook, senza menzionare direttamente Trump. «Non si può consentire la censura».

Morawiecki ha paragonato indirettamente le decisioni delle aziende dei social media con l'esperienza della Polonia durante l'era comunista. «La censura della libertà di parola, una caratteristica dei regimi totalitari e autoritari, sta ora tornando sotto forma di un nuovo meccanismo commerciale per combattere coloro che la pensano diversamente», ha denunciato.

Sebastian Kaleta, segretario di stato presso il Ministero della Giustizia polacco, ha dichiarato che la decisione di Facebook di rimuovere l'account di Trump è stata ipocrita, politicamente motivata e «equivalente alla censura».

Con il nuovo disegno di legge, in Polonia potrebbero in futuro venir rimossi solo i profili e i post sui social media che violano la legge polacca.

Morawiecki ha poi chiesto anche all'Unione europea di introdurre norme simili. D'altronde, anche altri politici europei, tra cui la tedesca Angela Merkel, hanno espresso il loro disagio per la messa al bando di Trump da parte di vari social media, e una nuova proposta dell'UE, il Digital Services Act, prevede norme più severe per le aziende tecnologiche, tra cui sanzioni per il mancato blocco dei contenuti illegali.

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COMMENTI
 

Nikko 3 anni fa su tio
È logico che il rischio di chiusura degli account sui social dia fastidio alle autorità polacche. Il governo fascista polacco usa i social perfino per diffamare e contrastare i propri giudici che difendono giustamente lo stato di diritto e la separazione dei poteri. Il governo vuole assoggettare il potere giudiziario ai propri interessi politici. Perfino l’UE è intervenuta chiedendo il rispetto della democrazia. Anche gli LGBT e altre minoranze vengono perseguitati dallo Stato controllando i social. In pratica i social sono il miglior sistema dei regimi pseudo-democratici per scovare oppositori. Russia e Cina li usano già regolarmente assieme al riconoscimento facciale.

Nikko 3 anni fa su tio
Ancora un mio post non pubblicato! Censura?

Nikko 3 anni fa su tio
Il governo fascista polacco usa i social perfino per diffamare e contrastare i propri giudici che difendono giustamente lo stato di diritto e la separazione dei poteri. Il governo vuole assoggettare il potere giudiziario ai propri interessi politici. Perfino l’UE è intervenuta chiedendo il rispetto della democrazia. Anche gli LGBT e altre minoranze vengono perseguitati dallo Stato controllando i social.

Nikko 3 anni fa su tio
Non vi sembra molto strano che un regime che applica la censura si mostri contrario a tale pratica? E che addirittura pensi di emanare leggi in proposito? Il vero motivo per cui il governo polacco si è arrabbiato è funzionale al suo stile. Lui usa i social per scovare gli oppositori al suo regime e metterli a tacere, imprigionandoli o eliminandoli come ha già fatto con esponenti dei partiti di opposizione, con giornalisti o con semplici cittadini. Se i social chiudessero gli account degli oppositori, la polizia politica polacca non riuscirebbe più a sgamarli così facilmente.

Nikko 3 anni fa su tio
Perché non è stato pubblicato il mio ultimo post?

Nikko 3 anni fa su tio
Il diritto di espressione non può essere considerato assoluto... Infatti nelle leggi sono definiti dei chiari limiti oltre i quali si rischia una denuncia. Ma nei casi urgenti, come l’istigazione ad un colpo di stato, non è possibile applicare i tempi lunghi della giustizia. Per proteggere la democrazia il social che chiude l’account applica semplicemente il principio stabilito dalle leggi e quindi la decisione di bannare si dimostra assolutamente corretta nonché pienamente responsabile.

Nikko 3 anni fa su tio
Prima di sparare cavolate a vanvera bisognerebbe controllare le condizioni di adesione che tutti dovrebbero leggere e accettare prima di usare un social... A tale proposito basta leggere quanto scritto sulla striscia rossa qui sopra e ogni discussione terminerebbe immediatamente.

Nikko 3 anni fa su tio
Seo56 dove 6? Strano il tuo silenzio...
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