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STATI UNITICon la pandemia è boom di tutor privati

23.11.20 - 06:00
Ne abbiamo parlato con Katie Provinziano, a capo della Westside Nannies di Beverly Hills
KATIE PROVINZIANO
Negli Stati Uniti, a causa della pandemia, è boom di tutor privati.
Negli Stati Uniti, a causa della pandemia, è boom di tutor privati.
Con la pandemia è boom di tutor privati
Ne abbiamo parlato con Katie Provinziano, a capo della Westside Nannies di Beverly Hills

WASHINGTON - In una nazione violentemente colpita dalla pandemia, uno dei pochi settori a non conoscere crisi è quello dei tutor privati.

Un mercato, ovviamente, riservato a una fascia di popolazione molto ristretta, ovvero coloro che non hanno alcun problema a pagare un professionista almeno 50 dollari all’ora per seguire i figli costretti a fare lezione in remoto da casa.  Negli ultimi mesi la richiesta è aumentata del 300%. Ne abbiamo parlato con Katie Provinziano, a capo della Westside Nannies di Beverly Hills.

L’agenzia, con sedi a Los Angeles e New York, fornisce non solo educatori privati che assistono i bambini nel processo di e-learning, ma anche preparatori atletici a domicilio. «Le richieste sono schizzate alle stelle a seguito della pandemia – ci spiega Provinziano - La domanda più alta è quella per governanti che vivano con le famiglie ed educatori privati che supervisionino e coordino l’apprendimento in remoto dei bambini».

La lista dei clienti della sua organizzazione è molto varia. «Abbiamo mamme e papà comuni, ma anche celebrità, personaggi dello sport, famiglie reali, guru della tecnologia, imprenditori multimilionari». Ed effettivamente per potersi permettere questo tipo di supporto, occorre una robusta disponibilità economica. «Credo che la pandemia – sottolinea – abbia fatto emergere quanto importante ed essenziale sia la cura dei più piccoli, soprattutto quando entrambi i genitori lavorano». Anche perché una governante professionista non supervisiona semplicemente le attività dei bambini. «Piuttosto è in partnership con i genitori – continua Provinziano - L’obiettivo comune è di aiutare i ragazzi a imparare e a svilupparsi bene».

In una nazione flagellata non solo dalla crisi sanitaria ma anche da quella economica, il successo di questo settore è un dato di fatto. «Oggi come mai prima, i genitori stanno scegliendo d'investire in questo tipo di professionalità, puntando al meglio in termini di assistenza all'infanzia privata». Un lusso, questo, che in tempi di coronavirus non tutti possono permettersi. Un ulteriore esempio, semmai ve ne fosse necessità, di come questa pandemia stia allargando ancora di più il divario tra ricchi e poveri negli Stati Uniti.

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