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TURCHIA / FRANCIAAnkara condanna la copertina di Charlie su Erdogan

28.10.20 - 10:17
Vi si vede il presidente turco che commenta il fondoschiena di una donna velata: «Uuuh! Il profeta!», afferma.
Keystone
Una manifestazione anti Charlie (immagine generica)
Una manifestazione anti Charlie (immagine generica)
Fonte Ats
Ankara condanna la copertina di Charlie su Erdogan
Vi si vede il presidente turco che commenta il fondoschiena di una donna velata: «Uuuh! Il profeta!», afferma.
Il portavoce di Erdogan: «L'obiettivo di queste pubblicazioni senza morale e decenza è di seminare odio e ostilità».

ANKARA / PARIGI - Ankara reagisce alla copertina su Recep Tayyip Erdogan pubblicata oggi dal settimanale satirico Charlie Hebdo: «Condanniamo con la più grande fermezza l'ultima edizione della rivista francese», «che non ha rispetto per alcun credo, alcuna sacralità e alcun valore», scrive su Twitter il portavoce del presidente turco, İbrahim Kalın.

Dopo lo scontro sulle caricature di Maometto, il presidente turco è rappresentato oggi in copertina nell'atto di sollevare l'abito a un donna velata mostrando il suo fondoschiena. La donna regge dal canto suo un vassoio con due calici di vino. "Nella vita privata Erdogan è molto divertente", recita il titolo. "Uuuh! Il profeta!", esclama un Erdogan in maglietta e mutande seduto in poltrona a bere da una lattina.

«L'obiettivo di queste pubblicazioni senza morale e decenza - scrive il portavoce del presidente turco - è di seminare odio e ostilità».

«Trasformare la libertà d'espressione in ostilità verso la religione e il credo non può essere altro che espressione di una mentalità malata», insiste Kalın, sostenendo che «chiunque abbia buon senso dovrebbe condannare e respingere queste pubblicazioni abominevoli».

La condanna verso Charlie Hebdo viene rilanciata in queste ore dai massimi dirigenti di Ankara, tra cui il ministro delle Finanze e genero di Erdogan, Berat Albayrak. «Quello che ha fatto Charlie Hebdo non è umorismo, è maleducazione! È odio verso l'Islam manifestato sul nostro presidente!», scrive su Twitter.

La Turchia avvia una procedura giudiziaria - Nel frattempo, la procura generale di Ankara ha aperto una procedura giudiziaria mettendo sotto inchiesta Charlie Hebdo per la sua copertina odierna. Lo riporta Anadolu. La presidenza turca ha inoltre fatto sapere che intende intraprendere «le necessarie azioni giudiziarie e diplomatiche» contro la vignetta. Ieri l'avvocato di Erdogan aveva già presentato una denuncia presso la stessa procura della capitale turca contro il leader dell'estrema destra olandese Geert Wilders per un'altra sua caricatura diffusa su Twitter.

Rohani: «Basta interferenze nell'Islam» - «Se gli europei e la Francia sono sinceri quando affermano di cercare la pace nella società, dovrebbero smettere d'interferire negli affari interni dell'Islam». Lo ha dichiarato il presidente iraniano Hassan Rohani in una riunione del suo gabinetto, dopo le proteste nel mondo islamico per la ripubblicazione delle caricature di Maometto su Charlie Hebdo, appoggiata dal presidente francese Emmanuel Macron.

Il capo del governo di Teheran ha condannato la «recente tendenza islamofoba» in Francia, definendo «immorali e provocatorie» queste iniziative da parte di «coloro che sostengono di essere difensori della democrazia» e avvertendo del rischio di «incoraggiare la violenza». «Oggi, tutti i problemi mondiali derivano dalla tirannia e dalle interferenze dell'Occidente, come in Yemen, dove la povera popolazione è sotto bombardamento dei jet occidentali», ha aggiunto Rohani.


 
 

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COMMENTI
 

vulpus 3 anni fa su tio
Cosa continua a rompere gli zebedei . Che se ne stia a casa sua a fr casini. Lui che parla di seminare zizzanie e ostilità. Ma cosa ha fatto finora?

seo56 3 anni fa su tio
É una delle delle migliori copertine mai viste

Güglielmo 3 anni fa su tio
perché i miei post non escono?

Güglielmo 3 anni fa su tio
Mah… la vedo male se si continua così. Si potrebbe anche evitare di continuare a inzigare sti beoti. Però il rispetto di alcun credo, alcuna sacralità e alcun valore non esce proprio dalla bocca giusta. dal 1922 a oggi non hanno più costruito chiese in Turchia, dal 1961 al 2011 nessun cristiano ha mai fatto parte del parlamento Turco. molti dei beni delle chiese non riconosciute sono stati confiscati e nazionalizzati. Inoltre, i cristiani furono costretti a lavorare di domenica; gli studenti cristiani dovettero frequentare le scuole turche; i matrimoni non poterono più essere celebrati con solennità; fu proibito ai parroci di suonare le campane; i capi religiosi cessarono di rappresentare le proprie comunità. Il jihād venne proclamato il 14 novembre 1914 da Maometto V “contro gli infedeli (cristiani) che combattono il califfo”, come si autodefiniva l'imperatore ottomano. Così la lotta, da nazionale, divenne anche religiosa e da li la strage armena… quindi STATE almeno ZITTI per favore.
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