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ISRAELEDopo un mese di lockdown crollano i contagi

16.10.20 - 18:23
Il confinamento ha però avuto un impatto economico non indifferente
Keystone
Fonte ats ans
Dopo un mese di lockdown crollano i contagi
Il confinamento ha però avuto un impatto economico non indifferente

TEL AVIV - Contagi in picchiata, tasso di infezione anche: Israele torna a vedere la luce.

Primo Paese al mondo a richiudersi - per di più nel pieno delle feste ebraiche più importanti dell'anno - dalla mezzanotte di domenica sera 18 ottobre uscirà gradualmente da un lockdown durato quasi un mese.

Un blocco che ha suscitato infinite polemiche politiche e divisioni sociali ed ha avuto un costo economico non indifferente (quasi 200 mila disoccupati).

Per un certo periodo Israele ha contato due record negativi: il più alto rapporto tra contagi giornalieri e numero di abitanti (circa 8 milioni di abitanti) ed il sorpasso degli Usa nella comparazione tra numero di morti e popolazione: 3.5 vittime per milione di abitanti, contro il 2.2 degli Stati Uniti.

Ora la situazione si è rovesciata: i contagi sono scesi dal picco di 9mila al giorno agli attuali 1'608. Il tasso di morbilità è passato dal 15%, al 4,5%, il più basso dal luglio scorso. Diminuiscono anche i malati gravi che sono ad oggi 713, sotto la soglia degli 800 (più volte superata nelle settimane passate) considerata la linea rossa per gli ospedali.

Da domenica prossima Israele riaprirà gradualmente: dalle scuole primarie (anche nelle 'zone rosse'), alle piccole aziende senza contatti con il pubblico, alle spiagge, ai trasporti (aerei inclusi), all'abolizione del limite di 1 chilometro per gli spostamenti da casa (via libera quindi alle manifestazioni politiche centralizzate), alle visite ad amici e parenti, al permesso per i ristoranti di servire cibo da asporto.

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