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STATI UNITIL'audio rubato a Trump finisce sui banchi del Congresso

25.01.20 - 08:36
Nella registrazione si sentirebbe la richiesta di rimozione dell'ex ambasciatrice americana in Ucraina proferita dal presidente nel 2018
keystone-sda.ch / STF (Evan Vucci)
Sempre più sotto pressione.
Sempre più sotto pressione.
L'audio rubato a Trump finisce sui banchi del Congresso
Nella registrazione si sentirebbe la richiesta di rimozione dell'ex ambasciatrice americana in Ucraina proferita dal presidente nel 2018

WASHINGTON - L'audio rubato in cui il presidente statunitense Donald Trump chiede la rimozione dell'ex ambasciatrice Usa in Ucraina, Marie Yovanovitch, è stato consegnato alla commissione intelligence della Camera per essere esaminato.

A consegnarlo sono stati i legali di Lev Parnas, l'ex socio di Rudolph Giuliani che sarebbe l'autore della registrazione effettuata nel corso di una cena privata nell'aprile del 2018.

L'audio potrebbe rafforzare la richiesta dei democratici di ammettere nuove prove e testimonianze al processo per l'impeachment (vedi box) in corso al Senato. Trump, in un'intervista a Fox News, nega però di aver ordinato a Parnas l'allontanamento della funzionaria. Il presidente Usa ha però aggiunto: «Io ho tutto il diritto di assumere o licenziare un ambasciatore».

Nell'audio si può ascoltare la voce di Trump dire: «Cacciatela via». Il riferimento è all'ex ambasciatrice Usa in Ucraina, Marie Yovanovitch, per gli accusatori di Trump silurata perché considerata non gradita dalla Casa Bianca e un ostacolo alle pressioni sul governo di Kiev per avviare indagini sui Biden e sui democratici Usa.

La registrazione, diffusa da Abc News, risalirebbe al 30 aprile 2018, un anno prima che l'ex ambasciatrice venisse effettivamente richiamata, e cattura un colloquio tra il presidente americano e i due soci di Rudolph Giuliani coinvolti nell'Ucrainagate. Si tratta di Lev Parnas e Igor Fruman, che il tycoon ha sempre negato di aver conosciuto nonostante ci siano alcune foto che lo ritraggono insieme ai due. «Dobbiamo sbarazzarcene subito, domani, non mi importa niente, ok?», insiste Trump nell'audio.

Continua il processo d'impeachment - «Se dovesse fallire il tentativo di rimuovere Donald Trump dal suo incarico questo rappresenterebbe una minaccia grave e di lungo termine per la democrazia in America»: è l'appello finale con cui Adam Schiff, il presidente della commissione intelligence della Camera, ha chiuso la tre giorni in Senato in cui l'accusa ha motivato le ragioni dell'impeachment del presidente statunitense.

«Se si permette al presidente di dire che la Costituzione lo autorizza a fare quello che vuole - ha detto Schiff - verrebbe inferta al Paese una ferita senza fine». Da oggi la parola passa ai legali che difendono il tycoon.

«Questo è Trump First, non America First», ha detto Schiff: «Vi chiedo, vi imploro di permettere a testimoni di venire a parlare qui in aula», ha proseguito rivolgendosi ai senatori repubblicani. «Bisogna dare all'America un processo giusto, è quello che l'America si merita».

«È il primo e solo presidente che ritiene di non dover dare conto a nessuno, nemmeno alla giustizia, e che ignora la Costituzione», ha detto dal canto suo Jerry Naddler, uno dei rappresentanti dell'accusa: «Se non viene rimosso dal suo incarico il Congresso avrà perso ogni potere e non potrà più chiedere conto a nessuno delle sue responsabilità».

«È una caccia alle streghe. Vogliono solo vincere le prossime elezioni»: ha commentato Trump in una intervista a Fox News dopo le accuse nei suoi confronti illustrate per tre giorni in Senato. «Quello che dovranno fare in aula i miei difensori è solo essere onesti e dire la verità", ha aggiunto: "Non si può essere messi sotto accusa senza aver commesso alcun crimine o reato».

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COMMENTI
 

miba 4 anni fa su tio
Il nuovo Totò Riina madre in USA :)
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