Il leader nordcoreano ha definito Samjiyon «il villaggio socialista ideale»
SAMJIYON - Sorge a 1’381 metri sul livello del mare, può ospitare 4mila famiglie e sembra una moderna località sciistica con tanto di piste e grandi alberghi. Si tratta di Samjiyon, la città «modello di civiltà» inaugurata con grande orgoglio dal dittatore nordcoreano Kim Jong-un nel nordest del Paese.
«Per come appare ora, Samjiyon ha facciate pulite ed edifici unici e riccamente progettati che non assomigliano a nessun’altra città in Corea del Nord», ha spiegato alla BBC il corrispondente di NK News Colin Zwirko. «Chi ci facesse un giro da turista non si imbatterebbe in aree meno curate appena fuori dalla strada principale come accade a Pyongyang e in altre località», ha aggiunto.
Per come è stata presentata dall’agenzia di stampa statale KCNA, Samjiyon è una «città utopica socialista» che può ospitare più di 4mila famiglie. Per idearla, Kim Jong-un avrebbe esaminato personalmente «più di 8’800 disegni», «prestando attenzione ad ogni parte del progetto». Al di là di queste note propagandistiche, la città sta particolarmente a cuore al leader nordcoreano perché sorge nella contea che ha dato i natali al padre, il “caro leader” Kim Jong-il, e rappresenta «un luogo sacro della rivoluzione» per la sua vicinanza al Monte Paektu.
Samjiyon non è in sé una località nuova, ma è stata completamente ridisegnata e ampliata in soli due anni. Le fonti ufficiali parlano di 450 nuovi edifici costruiti in questo breve periodo. Sul progetto aleggia il sospetto dell’impiego di operai costretti ai lavori forzati e dell’utilizzo di materiali scadenti a causa dell’embargo cui è sottoposto il Paese. Non è noto se la località sia già abitata.