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STATI UNITIAllarme Antartide, perde sei volte più ghiacci di 40 anni fa

14.01.19 - 21:00
La riduzione è spinta dalla variazione della rotazione terrestre e dall'aumento della concentrazione atmosferica di gas serra
Keystone
Allarme Antartide, perde sei volte più ghiacci di 40 anni fa
La riduzione è spinta dalla variazione della rotazione terrestre e dall'aumento della concentrazione atmosferica di gas serra

IRVINE - Il cambiamento climatico fa sentire i suoi effetti sul motore bianco del Pianeta, l'Antartide. Le ultime analisi indicano che il continente antartico sta perdendo ogni anno una quantità di ghiaccio sei volte superiore rispetto a quanto succedeva 40 anni fa.

Secondo gli esperti, con questi ritmi nel giro di pochi secoli il livello dei mari potrebbe aumentare di alcuni metri. Sono i risultati dello studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle Scienze (Pnas), condotto da un gruppo internazionale di glaciologi dell'Università della California, a Irvine, coordinato da Eric Rignot, insieme ai colleghi del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa e dell'Università olandese di Utrecht.

Lo studio riguarda 18 regioni, comprendenti 176 banchise, più le isole circostanti. Le indagini sono basate su carotaggi dei ghiacci, analisi degli iceberg e su osservazioni satellitari. I dati raccolti dai glaciologi hanno permesso di stimare, tra il 1979 e 1990, una perdita di ghiacci annua in Antartide di circa 40 miliardi di tonnellate. Una cifra salita a 252 miliardi di tonnellate annue tra il 2009 e il 2017. «È ormai innegabile che l'Antartide reagisca ai cambiamenti climatici. L'impatto c'è ed è misurabile», ha spiegato all'ANSA Stefano Urbini, ricercatore dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Un altro gruppo di studiosi, dell'Università americana del Wisconsin-Madison e dell'Università neozelandese Victoria di Wellington, coordinati, rispettivamente, da Richard Levy e Stephen Meyers, è andato ancora più indietro nel tempo. Fino a 34 milioni di anni fa. Nella loro ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Geoscience, gli esperti hanno considerato anche il contributo dello spostamento periodico dell'asse di rotazione terrestre sullo spessore dei ghiacci della calotta antartica.

L'impatto di questa riduzione dei ghiacci, spinta dalla variazione della rotazione terrestre e, più recentemente, dall'aumento della concentrazione atmosferica di gas serra, riguarda soprattutto il livello dei mari. Per Urbini, «la perdita di massa della calotta glaciale antartica è maggiormente osservabile nelle regioni occidentali, più sensibili ai mutamenti del clima. Quelle orientali sono, invece, più stabili. Ma poiché contengono più ghiaccio - ha aggiunto l'esperto Ingv - il loro contributo all'innalzamento del livello medio marino è potenzialmente superiore. Considerando uno scenario estremo: se si sciogliessero tutti i ghiacci dell'Antartide e della Groenlandia il livello delle acque marine potrebbe crescere di circa 70 metri».

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