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NATASCIA CACCIALe raccomandazioni dell’ONU alla Svizzera per la convenzione sui diritti della donna

20.03.23 - 14:06
Natascia Caccia, candidata in Gran Consiglio con la Lega dei Ticinesi
Natascia Caccia
Le raccomandazioni dell’ONU alla Svizzera per la convenzione sui diritti della donna
Natascia Caccia, candidata in Gran Consiglio con la Lega dei Ticinesi

È dal 1997 che la Svizzera ha ratificato la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) e da allora che regolarmente presenta i rapporti sullo stato dell’attuazione nel nostro Paese al comitato di esperte ed esperti delle Nazioni Unite (ONU).

Nel recente documento appena sottoposto a questa organizzazione quest’ultimo si è complimentato per i progressi compiuti avendo nel frattempo implementato delle riforme legislative nel settore della parità salariale (revisione legge federale sulla parità dei sessi), la decisione in favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Allo stesso tempo formula una settantina di raccomandazioni tra cui in particolare modo posta l’accento che ogni Cantone dovrebbe avere un ufficio per l’uguaglianza, non dovrebbe più esserci la disparità salariale e di estendere questo obbligo a tutti i datori di lavoro, una maggiore autonomia economica delle donne per prevenirne la povertà in età avanzata e non da ultimo vi sono forti differenze tra i Cantoni nei tassi di condanna per violenza carnale e consiglia di condurre un’analisi per comprenderne le ragioni e di conseguenza introdurre misure adeguate.

Il comitato chiede infine di definire la fattispecie di violenza carnale sulla base della mancanza di consenso della vittima, per soddisfare gli standard internazionali. La modifica del diritto penale sui reati sessuali è in corso di trattazione in Parlamento. È stata lanciata anche una petizione “Solo Sì significa Sì” da parte di Amnesty International e Opération Libero che ha raccolto il sostegno da parte di 40'000 persone e 50 organizzazioni (tra cui la nostra) e il documento verrà consegnato ai parlamentari con un’azione simbolica il prossimo 21 novembre 2022 a Berna.

La Convenzione di Istanbul è in vigore dal 1°aprile 2018 e il secondo rapporto è previsto fra 3 anni. Nel giugno 2022 il Consiglio Federale ha adottato 44 misure nel piano d’azione nazionale (PAN CI 2022-2026) che mira a un calo della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica in Svizzera e a un aumento della sicurezza personale della popolazione. Questo strumento è un passo avanti per attuare delle misure concrete e questo potrà avvenire grazie ad una buona collaborazione tra Confederazione, Cantoni e Comuni.

Nel rendiconto si parla anche della Strategia Parità 2030 che il nostro Consiglio Federale ha adottato il 28 aprile 2021 che si disciplina in 4 campi d’azione: vita professionale e pubblica, conciliabilità e famiglia, violenza di genere e discriminazione e il relativo piano d’azione in 160 misure (per saperne di più www.parita2030.ch). È già prevista e va messa in agenda la data per la prossima Conferenza nazionale della Parità 2030 che si svolgerà il prossimo 27 giugno 2023. Questo evento sarà l’occasione per presentare lo stato di attuazione della prima strategia nazionale per l’uguaglianza fra donna e uomo e per discutere con le parti interessate i prossimi passi da compiere per raggiungere gli obiettivi prefissati.

E per concludere un accenno ad un punto che mi sta particolarmente a cuore: la partecipazione paritaria alla vita politica e pubblica. Per il comitato bisogna adottare quote minime per la rappresentanza di donne e uomini nelle assemblee legislative a livello federale, cantonale e comunale e bisognerebbe condurre campagne di sensibilizzazione per i politici, i media e il pubblico alfine di migliorare la comprensione che la piena, paritaria, libera e democratica partecipazione delle donne su base di uguaglianza con gli uomini alla vita politica è un requisito per la piena attuazione della Convenzione e per una società moderna e democratica. Proteggere le donne politiche e candidate da tutte le forme di molestie e violenza di genere, compresa la violenza online e l’incitamento all’odio, e fornire un risarcimento efficace alle vittime. Insieme per il futuro si può.

 

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