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MARKO ANTUNOVICIl ruolo della crisi energetica nella rivoluzione delle rinnovabili

15.03.23 - 15:28
Marko Antunovic, Candidato per il Gran Consiglio, I Verdi del Ticino
Marko Antunovic
Il ruolo della crisi energetica nella rivoluzione delle rinnovabili
Marko Antunovic, Candidato per il Gran Consiglio, I Verdi del Ticino

Da tempo è necessaria una rivoluzione energetica, con le energie rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico, che dovrebbero sostituire il carbone. Ne ha bisogno il nostro pianeta, sempre più in difficoltà dal punto di vista ambientale. E anche i vantaggi economici e di sicurezza dell’approvvigionamento per cittadini e aziende sono innegabili.

Se negli anni scorsi l’uso delle energie rinnovabili ha conosciuto un aumento, dall’invasione russa in Ucraina il processo si è decisamente accelerato. La tragedia della guerra ha evidenziato le problematiche legate non solo alla dipendenza da energie non pulite bensì da quella delle materie prime russe. I governi si sono resi conti del pericolo di dipendere totalmente da paesi esteri e di essere di fatto ricattabili.

I risultati sono chiari. Secondo un rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, infatti, l’aumento dell’elettricità prodotta da energie rinnovabili è stato del 30% superiore alle previsioni di un anno fa. Le stime per il futuro dicono che l’aggiunta di produzione di elettricità dalle rinnovabili crescerà nei prossimi cinque anni come negli ultimi due decenni e che eolico e solare, le tecnologie più convenienti dal punto di vista economico, supereranno entro il 2025 il carbone come maggiori produttori di energia. Restando in Svizzera, senza energie rinnovabili già ora sarebbero disponibili due terawattora in meno, destinati a salire a cinque miliardi di kilowattora, senza i quali ci si troverebbe a dover integrare delle iniziative per far fronte alla mancanza di energia.

A livello globale, è innegabile che gli Stati Uniti e la Cina, assieme a un paese emergente come l’India, avranno un ruolo preponderante nella revisione al rialzo della crescita delle rinnovabili, ma è facile comprendere come usando queste energie nessun paese dipenderà da altri. Nel nostro paese, i risultati ottenuti dipendono in gran parte dalla Strategia energetica 2050, tanto attaccata da destra e che io e i Verdi sosteniamo con forza. Senza di essa, rischieremmo la penuria di energia. Addirittura, una ulteriore estensione del fotovoltaico permetterebbe di ottenere altri 5 terawattora, energia pulita e a costi minori. Solo chi è in malafede può essere stupito dal fatto – come sostiene la Fondazione svizzera per l’energia – che solamente estendendo in modo massiccio le rinnovabili si potrà rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento, senza dipendere dall’estero. E per fortuna che la Strategia energetica 2050 è stata approvata, seppur in una versione più leggera rispetto a quanto avremmo voluto.

A livello internazionale, i prezzi alti del carbone russo hanno aumentato in modo indiretto la competitività delle energie rinnovabili. Non si può prevedere che cosa accadrà dal punto di vista geopolitico, però la strada è ormai segnata e non si tornerà più indietro. Il mondo ha scoperto l’importanza strategica, ambientale ed economica delle energie rinnovabili e ora tutti i governi cercano di rinforzare le politiche energetiche, con incentivi e innovazione tecnologica.

La nuova elettricità prodotta da eolico e fotovoltaico fra cinque anni sarà superiore a quella generata dal carbone. Si tratta di una vera e propria rivoluzione. Dispiace dover sottolineare che sono stati gli sconvolgimenti geopolitici e in ultima analisi la guerra ad averla innescata e a determinare l’accelerazione di un processo imprescindibile già da tempo per tutti coloro che hanno a cuore l’ecologia. In ogni caso, finalmente la rivoluzione energetica, velocizzata dalla crisi, è realtà! In Svizzera, servono una estensione e un rafforzamento della Strategia energia 2050: l’augurio è che alla luce di quanto emerso nessuno la contesti più, come insiste a fare “qualcuno”.

 

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