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CANTONALI 2023Più donne candidate, ma non in tutte le liste

28.02.23 - 10:31
Maggiore equilibrio di genere in politica? I promotori della campagna “Helvetia chiama! Ticino”: «Bilancio in chiaroscuro»
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Più donne candidate, ma non in tutte le liste
Maggiore equilibrio di genere in politica? I promotori della campagna “Helvetia chiama! Ticino”: «Bilancio in chiaroscuro»

BELLINZONA - Seppur vi sia un aumento importante relativo alla presenza femminile nelle liste per il Gran Consiglio e per il Consiglio di Stato ticinese in vista delle elezioni che avranno luogo fra poco più di un mese, «non tutti i partiti hanno aumentato in modo consistente la rappresentanza femminile».

È per questo motivo che i promotori della campagna “Helvetia chiama! Ticino”* hanno oggi definito «in chiaroscuro» i risultati relativi al loro obiettivo di promuovere un maggiore equilibrio di genere in politica.

Le donne sono il 40%
Complessivamente è un anno record: le candidate raggiungono infatti una percentuale del 40%, facendo registrare un aumento importante per entrambi i poteri politici: la presenza femminile nelle liste per il Gran Consiglio sale dal 36% nel 2019 a un’attuale 40% (549 uomini e 367 donne) e in quelle per il Consiglio di Stato dal 31% al 37% (31 uomini e 18 donne). 

«Nonostante il considerevole aumento delle donne in corsa per il seggio, si riscontrano dei dati controversi: i risultati dei singoli partiti non sono omogenei e coloro che rappresentano la maggior parte dei seggi attuali non hanno aumentato in modo consistente il numero di candidate».

Questione di liste
Infatti, spulciando le liste, emerge che chi presenta più candidate. Si tratta di Più Donne (100%) ed HelvEthica Ticino (63%). I partiti che presentano delle liste equilibrate dal punto di vista della presenza di entrambi i generi sono i Verdi del Ticino (51%) e il Partito Socialista, Gioventù Socialista e Forum Alternativo (51%), ma anche il neopartito Avanti con Ticino & Lavoro (47%) si avvicina alla parità.

Le liste con una sottorappresentanza femminile sono: MPS-Indipendenti (38%), PVL e Giovani Verdi Liberali (28%), Lega dei Ticinesi (19%), Partito Comunista - Partito Operario e Popolare (18%), UDC (21%), il Centro + Giovani del Centro (26%) e il Partito liberale radicale ticinese (27%). Infine, si riscontrano due liste composte unicamente da una persona in cui le donne sono assenti: DIGNITÀ ai PENSIONATI e Movimento MontagnaViva.  

Per ora - scrivono i promotori della campagna in una nota - «i risultati auspicati sono quindi stati raggiunti solo parzialmente ed è tempo che la parola passi agli elettori e alle elettrici. “Helvetia chiama! Ticino” non si arresta qui e continua la sua missione, affinché anche in Ticino sarà possibile celebrare una maggiore equilibrio di genere nelle istituzioni politiche».

*L'associazione alliance F
La campagna interpartitica “Helvetia chiama!” è stata lanciata per la prima volta nel 2018 dall’associazione alliance F – la voce politica delle donne in Svizzera – con l’obiettivo di aumentare il numero di donne in Parlamento e rafforzare la prospettiva femminile in politica. Dato il successo ottenuto, il progetto è stato adattato alle realtà cantonali a partire dal 2020. “Helvetia chiama!” è dunque approdato anche nel nostro Cantone grazie all’impegno della Commissione consultiva per le pari opportunità e di FAFTPlus, dando seguito all’esperienza cantonale maturata nelle precedenti elezioni ticinesi con campagne come #iovotodonna promossa da FAFTPlus. Helvetia ha chiamato le donne ticinesi invitandole a mettersi a disposizione per la politica e ha proposto un’offerta formativa con più di 70 partecipanti neocandidate che hanno avuto l’occasione di approfondire i seguenti temi: “Come preparare una campagna elettorale”, “Comunicazione con i media” e “Gestire l’odio sui Social Media”.  

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