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BEIJING 2022Doping e streaming nodi olimpici

22.02.22 - 10:35
Non solo medaglie: Pechino è un punto di svolta
keystone-sda.ch / STF (Lee Jin-man)
Doping e streaming nodi olimpici
Non solo medaglie: Pechino è un punto di svolta
Precedenti pericolosi e nuovi servizi: sarà un terremoto cinese?

PECHINO - I risultati sportivi sono ovviamente l'argomento centrale; alle Olimpiadi non esiste in ogni caso solo quello.

Ogni edizione è infatti caratterizzata da storie, conferme e ribaltoni che spessissimo interessano più delle stesse medaglie. 

I Giochi di Pechino - così si temeva alla vigilia - sarebbero dovuti essere quelli del coronavirus, dei timori e delle enormi restrizioni. Sono stati controllatissimi, è vero; di pandemia si è però, fortunatamente, parlato pochissimo. Si è parlato più di altro, di gesti estemporanei, di gesti di “protesta” e anche, purtroppo, di illeciti e casi.

Quello, per esempio, che ha coinvolto la pattinatrice russa Kamila Valieva, positiva all’antidoping per un test effettuato a fine 2021 e il cui risultato è arrivato colpevolmente in ritardo. Di atleti che cercano scorciatoie la storia a cinque cerchi è piena; più raro è tuttavia che, perseguendo interessi diversi, le varie agenzie antidoping allestiscano un teatrino per spettacoli di bassissimo livello. Invece di venire sospesa, anche grazie al suo status di “persona protetta” in quanto solo quindicenne, la sportiva è infatti finita con il divenire il pretesto di una rumorosissima lite tra RUSADA (l’agenzia antidoping russa), ISU (l’Unione internazionale di pattinaggio), CIO (Comitato Olimpico Internazionale) e WADA (Agenzia mondiale antidoping). Una lite che neppure il CAS (il Tribunale Arbitrale dello sport) è riuscito a risolvere e che creerà un pericolosissimo precedente. 

Nonostante il biasimo espresso sulla questione anche da “papà” Thomas Bach, le Olimpiadi non si sono limitate al marcio. Hanno pure raccontato storie emozionanti come quelle scritte a quattro mani da Brittany Bowe e Erin Jackson e da Ilia Burov e Oleksandr Abramenko. La Bowe ha ceduto il suo posto ai Giochi alla inizialmente non qualificata Jackson, che ha poi vinto l’oro nella gara dei 500 metri del pattinaggio di velocità. Rispettivamente argento e bronzo nell’aerials, in un momento storico complicatissimo il russo Burov e l’ucraino Abramenko si sono invece abbracciati, dando una lezione ai loro litigiosi Paesi. 

I Giochi sono tuttavia pure interessi e miliardi, e quelli cinesi potrebbero segnare le scelte future dei grandi mezzi di comunicazione. I primi dati statunitensi raccontano infatti di un crollo di spettatori davanti alla TV (la NBC ha fatto segnare un sanguinolento -40% rispetto a PyeongChang 2018). Meno passione? No, gli appassionati hanno semplicemente “cambiato canale”: sempre confrontando i dati con l’ultima edizione delle Olimpiadi invernali, i minuti spesi dagli utenti su servizi streaming sono aumentati del 60%. Il futuro si avvicina a grandi passi.

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