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LUGANOLa prima monografia delle famiglie di artisti di Arogno

21.10.19 - 16:10
Furono attivi in Italia e in Austria. La loro storia ricostruita in un prezioso volume di Arte e Cultura.
La prima monografia delle famiglie di artisti di Arogno
Furono attivi in Italia e in Austria. La loro storia ricostruita in un prezioso volume di Arte e Cultura.

LUGANO - Gli artisti di Arogno attivi in Italia e in Austria tra la fine del XII e il XIII secolo. Sono loro i protagonisti del numero doppio di Arte e Cultura, pubblicato da Fontana Edizioni. Un’opera scritta dal prof. Valerio Ascani, Docente di Storia dell’arte medievale al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, frutto di decenni di lavoro di ricerca intorno a questo affascinante argomento.

La scarsa notorietà del paese d’origine di queste famiglie, ha fatto sì che i suoi artisti fossero definiti molto spesso “da Como”, dalla sede diocesana di riferimento, ma alcuni documenti ed epigrafi hanno rivelato la loro origine nel territorio di Arogno, permettendo la ricostruzione delle loro biografie.

Con questo volume si apre così un inedito e sorprendente panorama sull’attività e le creazioni di questi gruppi di artisti, tra cui spiccano Adamo da Arogno, Guidetto da Como (da oggi in avanti “da Arogno”), e ancora Guido, Guidobono e Giannibono Bigarelli, che in particolare nel Duecento furono capaci di innalzare monumenti di rilievo nel quadro della Storia generale dell’arte, quali la facciata della cattedrale di Lucca, la basilica di San Vigilio a Trento, il duomo di Prato, o sculture come i fonti battesimali di Pistoia, Pisa e della stessa Firenze – il “bel San Giovanni” caro a Dante Alighieri – e opere quali le lunette dei portali delle principali chiese medievali di Salisburgo o alcuni dei più celebri pulpiti del Medioevo in Toscana.

Si tratta di artisti dalle lodevoli capacità tecniche, che riportarono in auge la statuaria in queste regioni dando nuova vita e significato ad antichi modelli, e che dimostrano di avere attentamente studiato rilievi romani e di aver collaborato con i principali artisti del loro tempo nelle aree dove operavano. A loro si deve, ancor prima dell’avvento di Nicola Pisano e dei grandi artisti del gotico italiano, la stessa riscoperta del valore del ruolo dell’artista.

Alcune delle più importanti iscrizioni in lode di scultori si riferiscono a loro opere e a loro vanno riferiti taluni tra i più antichi esempi di autorappresentazione dell’artista nella scultura europea, a dimostrazione di una matura autocoscienza, per la prima volta così chiaramente raggiunta nell’arte italiana.

Le loro opere, illustrate da fotografie a colori di grande fedeltà appositamente realizzate (più di 400), in coincidenza con il termine dei restauri di alcune tra le opere più importanti di questi artisti, vanno a costituire una grande galleria di immagini di capolavori, talora conosciuti ma molto spesso ancora da scoprire, che rendono ragione della fama che all’epoca questi artefici avevano raggiunto, e ricostruiscono un quadro storico rimasto finora in ombra, rendendo giustizia ai maestri di Arogno e alla loro patria e restituendoli al ruolo di protagonisti dell’arte medievale italiana che a loro compete.

L’accuratezza dell’edizione e della stampa del testo, curate dallo storico dell’arte Giorgio Mollisi, con prefazione del prof. Andrea Spiriti, docente di Storia dell’Arte Moderna, all’Università degli Studi dell’Insubria,  garantiscono all’opera la chiarezza e la piacevolezza della visione e integrano il testo mirando ad accompagnare il lettore in visita ai numerosi e affascinanti monumenti citati, in un itinerario dal Ticino alla Toscana e di nuovo alle Alpi, che non mancherà di catturare il lettore guidandolo sulle impronte dei grandi maestri medievali di Arogno.  

 

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