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LUGANOI capolavori dell’arte svizzera sbarcano al LAC

22.03.19 - 15:06
Hodler, Böcklin, Segantini, Giacometti. Sono solo alcuni dei maestri della pittura svizzera che potranno essere ammirati al Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) fino al 28 luglio
J.H.Fuessli Die Sünde vom Tod verfolgt 1794-96
I capolavori dell’arte svizzera sbarcano al LAC
Hodler, Böcklin, Segantini, Giacometti. Sono solo alcuni dei maestri della pittura svizzera che potranno essere ammirati al Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) fino al 28 luglio

 

LUGANO - I capolavori dell’arte svizzera riuniti a Lugano. Dal 24 marzo al 28 luglio al LAC arriva una mostra dedicata alla collezione della Fondazione Gottfried Keller ( una delle più importanti collezioni nazionali d’arte svizzera dal XII al XX secolo) e che riunisce quadri custoditi nei musei elvetici. Il pubblico potrà ammirare opere di Hodler, Segantini e Giacometti. Un lungo excursus che comprende principalmente opere pittoriche del XIX e XX secolo, con significative incursioni nei secoli precedenti, che documentano alcune delle figure maggiori di artisti svizzeri.

L’allestimento si apre con La Vergine dei Mercedari di Giovanni Serodine, attraversa il Settecento con importanti opere di Liotard, Petrini, Wolf, Füssli e Sablet per giungere all’Ottocento di Calame, Zünd, Böcklin, Koller, Anker, Hodler, Segantini e molti altri.

Non mancherà Arnold Böcklin. Il celeberrimo artista basilese è rappresentato da opere fondamentali, tra cui Die Toteninsel (L’Isola dei morti, 1880), celebre esempio della sua pittura evocativa. E poi ancora Ferdinand Hodler ci cui vedremo Auserwählte (L’Eletto, 1893-94) depositato presso il Kunstmuseum di Berna, in cui l’artista segue un principio compositivo basato sulla simmetria, che diventa carattere distintivo della sua pittura simbolista.

Giunge eccezionalmente a Lugano il maestoso trittico ispirato alle Alpi - La Natura, La Vita, La Morte - (1896-1899) di Giovanni Segantini, in deposito al Museo Segantini di St. Moritz ed esposto nuovamente al sud delle Alpi dal 1899. Il suo acquisto nel 1911 permise al museo engadinese di ampliare il nucleo di lavori dell’artista, divenendone l’attrazione principale. Il trittico rimarrà al Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) oltre la chiusura dell’esposizione, al centro dell’allestimento Sublime.

In mostra sono inoltre presenti alcune opere che costituiscono il patrimonio artistico ticinese, custodite dal MASI e da altri musei della regione. Tra cui due lavori di Filippo Franzoni, Autoritratto (1900-05) e Saleggi di Isolino (1890-95), rispettivamente della collezione della Città di Lugano e del Cantone Ticino, gestite dal MASI; la già citata Vergine dei Mercedari (1620-25) di Giovanni Serodine in deposito presso la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate; Dame in Pelz (1919) di Cuno Amiet dalla Pinacoteca Casa Rusca, Locarno

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