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LUGANOAl via il Film Festival Diritti Umani Lugano

09.10.19 - 06:00
Si parte alle 9 con "Rwanda", nel pomeriggio "One Child Nation" e "Nos Défaites" e stasera "La Cordillera de los sueños" di Patricio Guzmán
Al via il Film Festival Diritti Umani Lugano
Si parte alle 9 con "Rwanda", nel pomeriggio "One Child Nation" e "Nos Défaites" e stasera "La Cordillera de los sueños" di Patricio Guzmán

LUGANO - È "Rwanda" (ore 9, anteprima svizzera, Cinema Corso), diretto da Riccardo Salvetti con Marco Cortesi, Mara Moschini, Aaron Maccarthy, la prima proiezione del Film Festival Diritti Umani Lugano. Prima concepita come opera teatrale, ora film, questa pellicola è la storia di uno dei più grandi grandi genocidi del ventesimo secolo, iniziato la notte del 6 aprile 1994, a seguito della morte di Juvenal Habyarimana, presidente dello stato del Rwanda. Accanto a 28 attori professionisti, in questo cast sono state coinvolte 480 persone provenienti dal Rwanda e da 24 paesi dell’Africa Centrale, alcune delle quali testimoni dirette del genocidio della popolazione Tutsi. «Rwanda non solo porta sullo schermo una vicenda che parla al nostro presente con disarmante attualità, ma lo fa attraverso meccanismi produttivi e creativi nuovi».  

Iniziano così le collaborazioni con le scuole, già consuetudine del Festival. A seguire il dibattito Origini di un genocidio , in dialogo Marcello Flores, storico, e  Fabrizio Ceppi, giornalista
 
Segue (alle 13.30, Cinema Corso) "One Child Nation", documentario che affronta la questione della politica del figlio unico in Cina. Un racconto testimoniale che coinvolge voci diverse, tra cui giornalisti, attivisti, genitori e funzionari pubblici, e che tratta di 35 anni di violazioni dei diritti umani su milioni di persone. Per Nanfu Wang, una delle registe, ora madre, investigare questa politica di restrizione forzata genera ricordi traumatici vissuti dalla sua stessa famiglia. Presente in sala la regista Lynn Zhang, per il dibattito post proiezione, con il giornalista Fabrizio Ceppi.
 
Segue "Nos Défaites" (ore 16,15, Cinema Corso), film diretto da Jean Gabriel Périot. Il regista francese coinvolge gli allievi di un liceo parigino in un progetto sul cinema militante. Le ragazze e i ragazzi, attraverso la realizzazione stessa della pellicola, ricostruiranno scene leggendarie tratte dai film di Tanner, del Groupe Medvedkine o di Godard. Fare questo film è il modo per interrogare le nuove generazioni sul valore delle lotte politiche, su quello che è rimasto e su cosa ci si aspetta dal futuro. Un film che propone una riflessione sull’urgenza di riformulare un dibattito politico tra le nuove generazioni. Proiezione In collaborazione con Syndicom Sindacato dei media e  della comunicazione, Introduce la proiezione Giovanni Valerio, giornalista del Corriere del Ticino.
 
L'incontro con Federica Angeli, giornalista di Repubblica e sotto scorta per le sue inchieste sulla mafia iniziate nel 2013, previsto alle ore 18.15 al Cinema Corso è stato annullato per motivi famigliari. Il film "A mano disarmata" (tratto dall’omonimo libro) è comunque in programmazione per giovedì 10 ottobre alle ore 14.15 (Cinema Corso). Di recente il processo al clan Spada ha visto dare l’ergastolo al boss mafioso che aveva fatto il segno della croce al figlio della giornalista.
 
Il film che inaugura (ore 21, prima svizzera, Cinema Corso) la sesta edizione del Festival è "La Cordillera de los sueños" di Patricio Guzmán, vincitore dell’Oeil d’or a Cannes come miglior documentario. Il regista Patricio Guzmán ci porta sulla catena montuosa andina per riscoprire il passato rimosso dai cileni: per parlare della Storia, della dittatura, di quello che nella memoria rimane. La Cordigliera diventa infatti metafora interpretabile in tanti modi quanti sono gli strati che formano la roccia. «In Cile» ha detto il regista «quando sorge il sole, si devono scalare colline, pareti e cime prima di raggiungere l’ultima pietra della Cordigliera. La Cordigliera è ovunque. Ma per i cittadini cileni è un territorio sconosciuto. Dopo essere andato a nord per "Nostalgia de la luz" e a sud per "El botón de nácar" ora mi sento pronto a girare questa immensa spina dorsale per esplorare i suoi misteri, potenti rivelazioni della storia passata e presente del Cile».

Il Film Festival Diritti Umani Lugano è in prevendita su Biglietteria.ch.

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