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Sport invernali sostenibiliDodici consigli per far sì che nevichi anche in futuro

13.01.23 - 11:00
Gli sport invernali non sono particolarmente sostenibili: sono soprattutto gli spostamenti da e verso le piste ad essere dannosi.
Foto: Reuters
Una triste immagine per gli amanti degli sport invernali: nelle località meno elevate è possibile sciare solo ricorrendo all’innevamento artificiale che consuma però immense quantità di acqua ed energia.
Una triste immagine per gli amanti degli sport invernali: nelle località meno elevate è possibile sciare solo ricorrendo all’innevamento artificiale che consuma però immense quantità di acqua ed energia.
Dodici consigli per far sì che nevichi anche in futuro
Gli sport invernali non sono particolarmente sostenibili: sono soprattutto gli spostamenti da e verso le piste ad essere dannosi.
Ecco quindi un paio di consigli per godersi un po’ di divertimento invernale proteggendo al contempo la natura.

I pendii verdeggianti delle Alpi svizzere durante le prime settimane di gennaio sono una conseguenza dei cambiamenti climatici? È molto probabile, anche se talvolta la colpa è solo delle bizze della natura. È però innegabile che mai prima d’ora all’inizio di gennaio sono state registrate temperature simili. Mai prima d’ora i pendii alpini sono rimasti verdi ad altitudini così elevate fino a metà inverno.

Anche se alcuni accolgono con piacere le temperature miti, altri ne soffrono le conseguenze: gli allergici devono fare i conti con la maggiore produzione di polline, le piste con la mancanza di nevicate, gli amanti degli sport invernali con l’impossibilità di divertirsi sulla coltre bianca.

Gli sport invernali non sono sicuramente tre le attività più sostenibili dal punto di vista ambientale. Gli spostamenti da e per le piste causano ad esempio emissioni elevate, soprattutto se si usa l’auto. Anche i cannoni da neve non rientrano sicuramente tra gli strumenti che proteggono le risorse.

Tutti possiamo però contribuire a rendere il divertimento invernale più sostenibile per far sì che gli sport invernali non diventino solo un ricordo.

#01 – Spostamenti sostenibili

Uno studio dell’ETH è giunto alla conclusione che il 75 per cento delle emissioni di CO2 durante una vacanza sugli sci di una settimana è causato dal viaggio di andata e ritorno. Spostarsi con il treno invece dell’auto ha un effetto importante sull’impronta di CO2.

#02 – Noleggiare l’equipaggiamento da sci

Sci, caschi, scarponi e guanti sono perfetti per il noleggio. Il vantaggio principale? Potrete testare le ultime novità tecnologiche e indossare equipaggiamento ben tenuto.

#03 – Sciare solo su neve naturale

L’innevamento artificiale consuma milioni di litri di acqua e una quantità enorme di energia. Evitate le regioni sciistiche che fanno troppo affidamento sui cannoni da neve. Cercate altitudini più elevate o andate a sciare solo quando è disponibile neve naturale.

#04 – Sfruttate le offerte locali

Come nazione alpina, siamo in posizione ottimale per raggiungere comodamente con il treno numerose regioni montane famose per lo sport invernale. Più vicine sono le piste, più leggera sarà l’impronta di CO2.

#05 – Scegliere piste sostenibili

Molte regioni sciistiche sono consapevoli che solo promuovendo la sostenibilità sarà possibile salvaguardare a lungo termine il loro modello aziendale. Su MySwitzerland.com troverete undici località che investono nella protezione dell’ambiente. Su Alpine Pearls sono invece registrate 19 regioni sciistiche in Austria, Italia, Slovenia e Germania che propongono offerte sostenibili.

#06 – Pelli di foca invece dello skilift

Le ancore sono lente e dannose per il suolo. Seggiovie e funivie hanno un impatto meno importante da questo punto di vista ma consumano comunque energia. Alcuni gestori producono fortunatamente l’elettricità necessaria tramite impianti solari, eolici o idrici propri. Scegliete dove sciare secondo questo criterio. O ancora meglio: indossate le pelli di foca e risalite da soli i pendii.

#07 – Pernottamento sostenibile

Sempre più alberghi, pensioni e appartamenti sono dotati di marchi per la sostenibilità. Li troverete sui portali online come ibex fairstay in Svizzera, Viabono in Germania oppure cercando il marchio ambientale austriaco. GoodTravel, Ecobnb e Bookitgreen offrono ulteriori possibilità per un pernottamento sostenibile.

#08 – Abiti da sci sostenibili

Quando acquistate abiti da sci, prestate attenzione alla produzione sostenibile e priva di sostanze chimiche. Le marche come Patagonia, Vaude o Jack Wolfskin sono conosciute per i loro metodi di produzione sostenibili. Sfruttate anche i mercatini dell’usato per comprare l’equipaggiamento che vi serve senza produrre rifiuti.

#09 – Restate sulle piste

Resistete al richiamo della neve fresca: restate sulle piste per evitare di spaventare la fauna selvatica e turbare il delicato equilibrio ecologico. Anche in inverno, flora e fauna hanno bisogno di aree in cui non vengono disturbate.

#10 – Après-ski a valle

Godetevi l’après-ski a valle invece che in vetta. Ogni bottiglia che deve essere trasportata a monte consuma energia.

#11 – Portare via la spazzatura

Non lasciate spazzatura sulle piste, nemmeno sotto la neve. Al più tardi in primavera, plastica e altri rifiuti abbandonati sui prati metteranno in pericolo gli animali.

#12 – Ridurre il numero di gite invernali

Andate piuttosto una o due volte a sciare per periodi di tempo più lunghi invece di fare più escursioni giornaliere ognuna delle quali genera elevate quantità di CO2.

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Neve

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COMMENTI
 

IlBiologo 1 anno fa su tio
accendere un cero al santo di turno e avere un po' di pazienza come si faceva una volta, no eh?

centauro 1 anno fa su tio
A dar retta a questi consigli i casi sono 2, o sei pieno di soldi o rimani a casa.

Meganoide 1 anno fa su tio
La più bella è quella delle pelli di foca, chi l'ha scritta merita il Nobel per l'ambiente

gabola 1 anno fa su tio
no comment,poi oggi si deve fare un articolo perché il 16 gennaio si trovano i vetri con la brina? se volete evitare il buco nell'ozono alcuni essere dovrebbero smettere di pensare

CHGordola 1 anno fa su tio
Risposta a gabola
Non funziona proprio così il buco nell'ozono

Don Quijote 1 anno fa su tio
Ecco qualcuno che non ha smaltito la sbornia di fine anno. Ma questi ecoisterici sono a conoscenza delle proporzioni della CO2 in atmosfera e quali attività umane e sopratutto paesi la producono? In questo vangelo propongono di svuotare l'Oceano Pacifico con l'aiuto di un secchiello! Con la tecnologia attuale anche se l'Europa smette di respirare non ci sarebbero cambiamenti apprezzabili sul clima dovuti alla CO2 risparmiata. Per me il cambiamento climatico è l'ultima delle preoccupazioni, mi preoccupa invece la politica che propone soluzioni e obbiettivi sulla riduzione della CO2 inarrivabili con la tecnologia attuale a costi faraonici.

carlo56 1 anno fa su tio
delirio. però corretto. il fatto in realtà è che le attività umane di qualunque tipo danneggiano l’ambiente quando diventano di massa. soluzione? tirnare a una popolazione mondiale almeno dimezzata rispetto ad oggi e tirnare ad attività elitarie, cioè solo per pochi privilegiati, se davvero pensiamo all’ambiente. domanda privocatoria: quanto sarà costato all’ambiente questo studio?

Airone 1 anno fa su tio
In una settimana i jet privati che hanno portato a Davos i partecipanti al meeting del 2022 hanno causato emissioni di CO2 pari alle emissioni medie di 350 mila automobili nello stesso periodo di tempo. (Articolo su tio del 13.1.2023)

Toti 1 anno fa su tio
Ormai siamo al delirio... Occhio che a respirare producete CO2 ... nel rispetto della natura vi consigliamo di evitare di farlo!

Ascpis 1 anno fa su tio
Risposta a Toti
infatti... e questa primavera scriveranno (ancora) delle mucche che allargano il buco dell'ozono scoreggiando

Mora Mor 1 anno fa su tio
Risposta a Ascpis
@Ascpis il buco nell'ozono non è causato da composti organici come il metano prodotto da alcuni organismi viventi, bensì dai CFC (clorofluorocarburi), che son composti sintetici prodotti dall'industria umana. questi composti son stati vietati alla fine degli anni '80, ed oggi vediamo i risvolti positivi di questa scelta, con il buco nell'ozono in netta riduzione.

Ascpis 1 anno fa su tio
Risposta a Mora Mor
era ironico... perchè hanno già fatto articoli del genere...

Luisssss 1 anno fa su tio
Quante scemate....