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CANTONEI Verdi rivendicano: «misure serie contro le derive della libera circolazione»

17.01.18 - 12:00
Chieste misure di accompagnamento efficaci contro «ciò che ha messo in grave difficoltà i residenti»
I Verdi rivendicano: «misure serie contro le derive della libera circolazione»
Chieste misure di accompagnamento efficaci contro «ciò che ha messo in grave difficoltà i residenti»

BELLINZONA - L’iniziativa popolare per abrogare la libera circolazione delle persone lanciata dall'UDC nazionale è stata accolta con favore dai Verdi del Ticino.

Gli stessi Verdi, però, in questa scela ci vedono qualcosa di ironico: «da una parte l'unione democratica di centro inneggia alla chiusura delle frontiere e alla costruzione di muri, ma allo stesso tempo predica una libertà di mercato completamente deregolamentata. Un po' come volere la botte piena e la moglie ubriaca».

I Verdi ritengono che il Ticino in questi ultimi anni sia stato particolarmente soggetto a una forte pressione sui diritti e sui salari dei lavoratori residenti. «Questo - spiegano - deriva dalle avide scelte di chi ha approfittato a piene mani della libera circolazione per creare una guerra tra i poveri».

Una situazione, questa, che per i Verdi avrebbe portato ad un forte impoverimento dei lavoratori ticinesi «come testimoniano le diminuzioni dei salari mediani in diversi settori economici (in controtendenza con il resto del Paese) e il forte aumento del tasso di assistenza sociale».

I Verdi del Ticino ritengono fondamentale immaginare una società «aperta, con forti legami d’amicizia tra i popoli che possano portare a delle sinergie tra le nazioni confinanti. In quest’ottica, riteniamo importantissimo continuare a collaborare con i paesi dell’unione europea attraverso trattati bilaterali. Tuttavia è pericoloso negare che la situazione attuale è e sta diventando insostenibile: i partiti borghesi al governo non stanno minimamente tutelando il mercato del lavoro contro le conseguenze nefaste di una libera circolazione deregolamentata».

Quindi concludono con la loro ricetta: «Solo l’introduzione di azioni concrete per contrastare questo tipo di economia (come per esempio l’introduzione di un salario minimo dignitoso), che sfrutta manodopera a basso costo e impoverisce i residenti, potrà permettere di immaginare anche in futuro una società aperta. In caso contrario la tentazione di sostenere l’iniziativa UDC potrebbe arrivare anche da ambienti molto distanti dalla destra populista».

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