È la proposta del Partito socialista, che ha inoltrato un'interrogazione in tal senso
BELLINZONA - Prendendo come esempio il neo primario di chirurgia del Civico Pietro Majno-Hurst, che nella sua casa di Ginevra ospita tre rifugiati minorenni non accompagnati, il gruppo dal Partito socialista in Gran Consiglio chiede con un’interrogazione se l’affidamento di questi minorenni non accompagnati a famiglie ticinesi non potrebbe essere un’opportunità per la società.
«È ben evidente che questo tipo di accoglienza, per delle persone estremamente vulnerabili e in parte fortemente traumatizzati come lo sono i rifugiati minorenni non accompagnati, può essere una grande opportunità, facilitando la loro integrazione, attraverso la famiglia, in un tessuto sociale non sempre di facile comprensione, e aiutando forse la loro guarigione da traumi vissuti. D’altro canto, anche per la famiglia affidataria può diventare un’occasione di crescita e di arricchimento interiore», spiega il partito nel testo inoltrato al Governo, aggiungendo i presupposti necessari a ciò (un’accurata scelta con dei criteri chiari, un’adeguata preparazione e un costante e qualificato accompagnamento delle famiglie).
Ecco le domande nel dettaglio: