Il consigliere nazionale UDC: «Cassis aveva promesso di schiacciare il tasto Reset nei rapporti con l’Unione europea. L’UDC ha chiesto oggi al buon Consigliere federale di mostrare la sua buona fede»
LUGANO - Tra le critiche giunte dalla destra dopo l'annuncio odierno del Consiglio federale di voler versare 1,3 miliardi per la coesione europea non mancano quelle di Marco Chiesa.
«Oggi il Consiglio federale ha deciso di versare 1302 milioni di franchi dei contribuenti svizzeri per il fondo di coesione dell’UE - sottolinea il Consigliere nazionale UDC -. Senza nessuna contropartita!».
Quindi si riferisce direttamente al rappresentante ticinese in Consiglio federale: «Cassis aveva promesso di schiacciare il tasto Reset nei rapporti con l’Unione europea. L’UDC ha chiesto oggi al buon Consigliere federale di mostrare la sua buonafede separandosi da diplomatici del DFAE che non difendono il alcun modo i nostri interessi. In primo luogo, e qui aggiungo io, la Segretaria di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri Pascale Baeriswyl».
Il pensiero di Chiesa è in linea con quello del suo partito che considea questo "versamento per la coesione" «uno scandalo, un regalo di Natale al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker», come si legge in una nota diffusa dal partito nel pomeriggio, che parla di atteggiamento di sottomissione davanti a Bruxelles.
«La maggioranza del governo continua a porre gli interessi dell'UE al di sopra di quelli del suo proprio Paese», sostiene l'UDC.
La formazione guidata da Albert Rösti annuncia sin d'ora la propria opposizione al progetto quando sarà in consultazione.