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CANTONEPronzini: «I fallimenti a scopo di lucro utilizzati come strumento di gestione aziendale»

22.11.17 - 09:07
Dure critiche anche nei confronti delle misure di risparmio: «Per la politica la questione non costituisce una priorità, nonostante i segnali»
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Pronzini: «I fallimenti a scopo di lucro utilizzati come strumento di gestione aziendale»
Dure critiche anche nei confronti delle misure di risparmio: «Per la politica la questione non costituisce una priorità, nonostante i segnali»

BELLINZONA - Dopo le rivelazioni portate alla luce dal sindacato Unia settimana scorsa, Matteo Pronzini (MPS) ha inoltrato oggi una mozione al Consiglio di Stato sulla questione dei fallimenti a scopo di lucro in Ticino, in cui chiede, tra le altre cose, di definire una strategia globale di lotta alla criminalità economica.

Secondo Pronzini, il fallimento «si sta progressivamente affermando quale strumento di gestione aziendale, quale strumento illecito per realizzare profitti a scapito dei lavoratori, delle assicurazioni sociali e delle finanze pubbliche».

Come funziona - I datori di lavoro  non pagano più i salari ma prelevano tutti gli oneri sociali in busta paga senza riversarli alle competenti istituzioni. Lo stesso avviene per le imposte, da quella alla fonte all’imposta sul valore aggiunto. Questi imprenditori infarciscono letteralmente di debiti e precetti esecutivi la propria azienda, per poi fallire tranquillamente. O, peggio ancora, continuano imperterriti e tranquilli a incamerare profitti (occultati a bilancio) e debiti (posti a bilancio) fino al momento in cui uno dei creditori deciderà di avvalersi dell’onerosa procedura di fallimento (anticipo spese).

La natura pianificata di molti fallimenti è pure dimostrata dagli scoperti assolutamente marginali nei confronti dei fornitori. In effetti,affinché il meccanismo dei fallimenti a catena possa generare profitti è necessario continuare a produrre (teoricamente anche sottocosto, tanto il margine di profitto è garantito dal mancato pagamento delle spettanze salariali, degli oneri sociali, del pagamento di imposte e tasse…!). Per fare ciò è ovviamente fondamentale non bruciare i ponti, le relazioni con i fornitori (di varia natura), altrimenti il meccanismo salterebbe. In sostanza, il almeno 7 fallimenti su 10 sono riscontrabili crimini fallimentari aventi un carattere penale.

I promotori dei fallimenti a scopo di lucro, secondo Pronzini, hanno capito di poter agire in questo modo «perché garantiti da un sistema che si limita a emettere precetti esecutivi, senza prendere misure, penali e politiche, più radicali». L’imprenditoria ha capito che in Ticino l’accondiscendenza politica nei confronti dei fallimenti è tale, secondo Pronzini, che questi possono essere usati come veri e propri strumenti per agire sul tasso di profitto. «Questi imprenditori hanno capito di poter agire in questo modo perché le autorità politiche, le istituzioni pubbliche e para-pubbliche, le amministrazioni, ecc. tollerano questa politica aziendale» scrive ancora Pronzini. L’unico segnale di un intervento istituzionale è l’emissione di precetti esecutivi.

«Il governo va in senso opposto» - Secondo il progetto di “Riorganizzazione dei settori Registri ed Esecuzioni e fallimenti della Divisione della Giustizia”, presentato lo scorso 14 luglio dal Consigliere di Stato Norman Gobbi e dalla direttrice della Divisione della Giustizia Frida Andreotti, sono previsti risparmi per 1’460’000 franchi nel settore esecuzione e fallimenti, il principale settore votato alla difesa dei creditori vittime dei fallimenti. «Dal punto di vista finanziario, i tagli proposti (che si tradurranno in massima parte in tagli del personale) non solo non si giustificano ma appaiono ridicoli a fronte di un settore che presenta un forte attivo». Per Pronzini il progetto di Riorganizzazione testimonia come la questione dei fallimenti «non costituisca assolutamente una priorità politica, nonostante i segnali indichino chiaramente la gravità della situazione».

Fatte queste lunghe premesse, viene chiesto al Consiglio di Stato di ritirare il progetto “Riorganizzazione dei settori Registri ed Esecuzioni e fallimenti della Divisione della Giustizia”, in particolare le misure concernenti il Settore esecuzione e fallimenti. Chiede inoltre di triplicare con personale qualificato il personale per lo stesso settore, e la pubblicazione annuale dei dati finanziari legati all’azione del Servizio esecuzioni e fallimenti, in particolare grazie alle denunce penali per crimini fallimentari.

In ultimo, Pronzini chiede di definire una strategia globale di lotta alla criminalità economica e alle forme brutali di sfruttamento di stampo criminale della forza lavoro.

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COMMENTI
 

Monello 6 anni fa su tio
Bravo Pronz ! non sempre ma stavolta sono d accordo con te ....quando dici alle spalle die lavoratori e delle istituioni ..che noi poi dobbiamo pagare !!

87 6 anni fa su tio
Lo scopo degli imprenditori è trarre il massimo guadagno con il minimo sforzo, sfruttando le leggi a proprio favore. Se la legge tollera questi comportamenti, è chiaro che gli "imprenditori" senza onore sfruttano la cosa a proprio vantaggio. Ticino vai avanti così, i confini della vicina Italia si avvicinano sempre di più al S.Gottardo, iniziando dalle attitudini politiche.

pillola rossa 6 anni fa su tio
Pronzini ha ragione!

navy 6 anni fa su tio
Non esiste legge perfetta ma perfettibile. Per far sì che ciò avvenga, i vari Pronzini sono necessari! Al cambio di comune, un qualsiasi cittadino, deve dimostrare di non essere moroso con la cassa malati. Per i fallimenti a ripetizione (a gogò) sulle spalle della collettività nulla o quasi vien fatto..... Cantone a l'ARGOnia........

Bandito976 6 anni fa su tio
Bravi. Continuate con questa politica calabraghe a difesa degli imprenditori, frontalierato e varie lobby. Vediamo se Pronzini riesce a togliere la polvere da sotto il tappeto. Ma dubito visto il magna magna generale.
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