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CANTONEMattei e il post su Tamagni: «Misure concrete contro persone non gradite in Svizzera»

16.11.17 - 15:46
Il deputato di MontagnaViva chiede al Governo di rintracciare il giovane frontaliere e prendere seri provvedimenti
Mattei e il post su Tamagni: «Misure concrete contro persone non gradite in Svizzera»
Il deputato di MontagnaViva chiede al Governo di rintracciare il giovane frontaliere e prendere seri provvedimenti

BELLINZONA - Tra gli indignati per il post che, su Facebook, ha osannato (definendolo eroe) uno degli assassini di Damiano Tamagni, c'è anche il deputato Germano Mattei (MontqagnaViva). Quest'ultimo, però, non intende lasciar correre. Per mezzo di un'interrogazione, anzi, chiede al Governo se e come si possa procedere contro l'autore dell'insensato scritto, nello specifico un giovane frontaliere.

«Da parte mia - spiega Mattei - non ho mai messo in dubbio l’importanza degli Accordi bilaterali e in particolare quelli sulla libera circolazione delle persone e la presenza di frontalieri che contribuiscono anche al nostro benessere e a sostituirci in lavori che i ticinesi non vogliono fare». 

Questo caso specifico, però, porta il deputato di MontagnaViva a domandarsi se non vi sia un limite a tutto ciò: «Nel caso di gravi offese e di comportamenti inadeguati - che mancano di rispetto alla dignità umana, alla pace dei defunti e al comune convivere - dovrebbero esserci dei provvedimenti da intraprendere senza indugio».

Mattei non esita a puntare il dito contro quelle che definisce «presenze distruttive nei nostri confini», capaci di «affermazioni inaccettabili e non degne di esseri umani». Quindi chiede di andare a fondo nella faccenda domandando al Consiglio di Stato se vi siano «i mezzi informatici per risalire agli autori dei post incriminati che dileggiano il martirio del giovane Damiano Tamagni e si vantano di avere un lavoro in Ticino rubandoli ai residenti disoccupati».

Mattei chiede pure se il Governo intenda «prendere misure concrete contro queste esternazioni» dichiarando «"persone non gradite sul nostro suolo nazionale” questi individui». Domanda infine quali siano «gli adattamenti legislativi e normativi necessari per realizzare le misure necessarie quando si verificano simili casi» e se il Consiglio di Stato ritenga «cosa opportuna deplorare pubblicamente simili post e atteggiamenti lesivi della dignità dei defunti, di persone specifiche e del diritto al lavoro dei Ticinesi».

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