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CANTONEScandalo "Argo 1": «Una manifestazione contro una certa politica»

03.11.17 - 17:50
Il PS e la GISO si uniscono alle preoccupazioni degli organizzatori della manifestazione “Vi aspettiamo fuori”
tipress
Scandalo "Argo 1": «Una manifestazione contro una certa politica»
Il PS e la GISO si uniscono alle preoccupazioni degli organizzatori della manifestazione “Vi aspettiamo fuori”

LUGANO - Il Partito Socialista ritiene che la manifestazione di protesta prevista per lunedì 6 novembre alle ore 18:00 in Piazza del Governo a Bellinzona, intitolata “Vi aspettiamo fuori”, sia «una logica conseguenza dell’attitudine avuta nello scandalo “Argo 1” da una certa parte della politica, dal Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli e dalla poca incisività con cui il Governo ha agito in questa vicenda».

«Fin dall’inizio dello scandalo ‘Argo 1’, ben 8 mesi fa - sottolinea il PS in una nota -, abbiamo chiesto più volte di fare luce su tutti gli aspetti della vicenda e di formulare risposte attendibili anche per evitare che la fiducia della popolazione nello Stato e nell’Amministrazione pubblica venisse progressivamente erosa, come purtroppo è accaduto. Abbiamo chiesto l’apertura di un’inchiesta amministrativa già lo scorso 24 marzo. A giugno, contrariamente a degli esponenti dei partiti di maggioranza, abbiamo affermato che il caso non era chiuso. Abbiamo poi ribadito l’importanza di un’inchiesta amministrativa e, considerati i nuovi elementi emersi, sostenuto l’apertura di una Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI)».

Secondo i socialisti, anche in questo caso, una parte della politica avrebbe agito per screditare la CPI che - aggiunge il PS - «se dotata di mezzi e risorse sufficienti, come previsto dalla Legge sul Gran Consiglio, può valutare le responsabilità politiche e i necessari correttivi a livello politico e legislativo».

Il PS condanna ancora i tentativi di «banalizzare la vicenda e screditare i testimoni», giudicati tuttavia attendibili dalla Magistratura. Quindi ricorda gli ultimi aggiornamenti sul caso: la richiesta del direttore della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (DASF), al nuovo datore di lavoro di un ex-agente di ‘Argo 1’, di non impiegarlo più presso il centro di Camorino; il fatto che un funzionario dell’USSI sia stato impiegato per scoprire l’andamento dell’inchiesta condotta da “Falò”; il fatto che a giugno il Capodivisione della DASF, la funzionaria dell’USSI, il Presidente del PPD Fiorenzo Dadò e un altro funzionario dell’USSI si siano incontrati nei locali del DSS per discutere della regalia ricevuta dal titolare di ‘Argo 1’ a Bormio; il fatto che questo incontro né l’informazione della regalia non siano stati comunicati né alla Sottocommissione vigilanza né alla Commissione della Gestione benché, nel frattempo, stesse valutando come proseguire sul caso.

«Il quadro generale dello scandalo ‘Argo 1’ - concludono i socialisti - è allarmante ed è comprensibile che degli attori della società civile si siano organizzati per manifestare e protestare contro questo stato di cose». Il PS si unisce perciò alle preoccupazioni degli organizzatori della manifestazione: l’insieme della vicenda, i fatti e le zone d’ombra riconducibili ad ‘Argo 1’ vanno sviscerati e chiariti quanto prima e una volta per tutte, fornendo le risposte che la popolazione attende ormai da troppo tempo.

Anche la GISO parteciperà alla manifestazione - Anche la Gioventù Socialista ha deciso di partecipare e sostenere la manifestazione. «Particolarmente sintomatico è l’atteggiamento del Consiglio di Stato nell’affrontare la vicenda Argo1. Nonostante le frasi di circostanza il Governo non sembra aver avuto l’intenzione di fare piena
chiarezza, sostenendo che la questione fosse risolta», si legge in un comunicato giunto in serata. «Gli ultimi risvolti della vicenda Argo1 sono inquietanti - proseguono i Giovani Socialisti -  siamo di fronte ad una politica debole coi forti e forte con i deboli. La richiesta di sospensione di un onesto lavoratore che come unica “colpa” (quando dovremmo parlare di merito) ha quella di aver denunciato una situazione semplicemente inammissibile. Sembra un atto di intimidazione, volto ad impedire nuove possibili segnalazioni che potrebbero mettere in ulteriore difficoltà il DSS, che non ha minimamente mostrato l’interesse di voler chiarire la situazione».

«Beltraminelli - prosegue il comunicato - ha dimostrato chiaramente di non avere le competenze per gestire situazioni del genere, che sicuramente contribuiscono ad alimentare nei cittadini e nelle cittadine quel sentimento di distacco dalle istituzioni che si palesa nella manifestazione che abbiamo deciso di sostenere. Beltraminelli ha anche dichiarato di “assumersi la responsabilità politica della vicenda”. Riteniamo che a questa frase non sono mai seguiti i fatti. Beltraminelli avrebbe come minimo dovuto lasciare la divisione. Oggi, dopo tutto quel che è successo, Beltraminelli dovrebbe invece capire che deve dimettersi. Solo così, forse, potrebbe contribuire a risollevare la fiducia dei cittadini e delle cittadine verso le istituzioni. Altrimenti, continuerà a passare il messaggio che chi ha il potere può fare e disfare senza subire mai le conseguenze dei propri ripetuti e gravi errori».

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