I deputati PPD del Mendrisiotto interrogano il Consiglio di Stato sul nuovo orario FFS: «Così si vanificano i benefici di Alptransit»
BELLINZONA - Il nuovo orario delle FFS per il 2018 è già al centro delle discussioni. Nel mirino è finita in particolare la decisione di stabilire a Lugano il capolinea per diversi treni da e per la Svizzera interna, costringendo i passeggeri diretti nel Mendrisiotto a cambiare convoglio. Una situazione «inaccettabile», sottolineano i deputati PPD del Mendrisiotto in un’interrogazione presentata al Consiglio di Stato.
«Se la tratta Zurigo - Lugano può essere percorsa in poco più di due ore, il tragitto Lugano - Chiasso, tenuto conto anche dei tempi di attesa, arriva o supera i 50 minuti, ciò che appare del tutto inadeguato e che vanifica i benefici apportati da Alptransit»; un allungamento che penalizza ulteriormente una regione che «per ubicazione a ridosso del confine, popolazione e posti di lavoro non è certamente l’ultima del Cantone». E questo nonostante la presentazione di ripetuti atti parlamentari sulla questione.
«Riesce quindi veramente difficile credere che, nonostante l’ubicazione sulla linea del San Gottardo, la presenza di una stazione internazionale quale quella di Chiasso e l’importanza della regione, nel 2018 il capolinea di numerosi treni InterCity sia mantenuto a 20 km dal confine, dimostrando in questo modo scarsa considerazione per le esigenze di popolazione e economia del distretto», concludono Luca Pagani e i co-firmatari Maurizio Agustoni e Giorgio Fonio, chiedendo al Governo - che rispondendo a precedenti interrogazioni aveva assicurato il dialogo - quali interventi sono stati fatti per chiedere lo spostamento alle FFS e quali sono le risposte fornite dall’ex regia federale.
Le domande rivolte al Consiglio di Stato: