BELLINZONA - È notizia di questi giorni l’inchiesta aperta dal Ministero pubblico contro un’azienda di raccolta e riciclaggio del Bellinzonese per la quale si ipotizza il reato di truffa. Gli illeciti sarebbero legati a differenze importanti (in certi casi si parla di oltre il 50%) tra il peso effettivo del materiale raccolto e quello fatturato ai clienti.
«Per la Città - sottolineano attraverso un'interpellanza tutta "Verde" Paolo Bernasconi, Ronnie David, Daniele Bianchi -, se fosse coinvolta quale danneggiato, si tratterebbe di un aggravio delle spese di smaltimento che ricadrebbero sulla collettività».
Considerata la quantità di rifiuti trattati dall’ente pubblico, per i suddetti consiglieri comunali non può «essere sottovalutata l’importanza di mantenere e garantire un minimo di controllo sulle operazioni svolte dalle aziende delegate, sulle modalità di fatturazione del servizio, sul rispetto delle procedure e il mantenimento delle certificazioni esposte o richieste. A maggior ragione in un momento in cui i rifiuti rappresentano un problema ambientale, sociale ed economico della massima urgenza».
Per questi motivi vengono poste al Municipio le seguenti domande: