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CANTONELingue nazionali a scuola, ecco la posizione ticinese

06.10.16 - 13:15
Il Governo ha sottolineato la necessità che il testo contenga «due concetti chiave presenti nel Concordato HarmoS»
Lingue nazionali a scuola, ecco la posizione ticinese
Il Governo ha sottolineato la necessità che il testo contenga «due concetti chiave presenti nel Concordato HarmoS»

BELLINZONA - Prendendo posizione sulla proposta di intervento federale a salvaguardia dell’insegnamento delle lingue nazionali nella scuola dell’obbligo proposto dal Dipartimento federale degli interni, il Consiglio di Stato ha dato preferenza alla variante più estesa della nuova norma.

Nella sua presa di posizione il Governo ha sottolineato la necessità che tale testo contempli esplicitamente due concetti specifici oggi previsti nel Concordato HarmoS.

Da un lato la deroga concessa al Canton Ticino per quanto concerne gli anni di scolarità stabiliti per l’introduzione delle due lingue straniere nella misura in cui nel nostro Cantone è previsto l’insegnamento obbligatorio di una terza lingua nazionale. D’altro canto il principio secondo cui è proposta un’offerta appropriata d’insegnamento facoltativo di una terza lingua nazionale, praticamente sempre l’italiano.

Per quanto riguarda la questione preliminare e più politica inerente all’opportunità di un intervento federale, il Consiglio di Stato ha manifestato la propria fiducia nella capacità dei Cantoni di giungere all’armonizzazione autonomamente, applicando il Concordato HarmoS o tramite regole proprie, senza che sia necessario un intervento della Confederazione. Questo anche perché anche le ultime votazioni popolari cantonali hanno dato segnali incoraggianti in questa direzione. Tuttavia, qualora ci fosse il rischio concreto che il processo di armonizzazione tra i Cantoni si trovasse a essere concretamente ostacolato, il Ticino concorda sul fatto che la Confederazione avrebbe il dovere di intervenire in merito con una certa celerità, per evitare di ritrovarci nel nostro Paese in un contesto più difficile da affrontare. Siccome di mezzo vi è la delicata questione del federalismo, il Consiglio di Stato invita la Confederazione innanzitutto a definire nei prossimi mesi in maniera approfondita i parametri da valutare oggettivamente per prendere un’eventuale decisione in questa direzione. A mente del Governo, già il fatto di segnalare che la Confederazione sarebbe pronta a intervenire e a quali condizioni sarebbe pronta a farlo potrebbe aiutare gli stessi Cantoni a percorrere la strada dell’armonizzazione nel campo delle lingue in maniera più decisa.

 

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