Il partito ticinese non è contento che nella proposta di legge non siano stati inseriti i lavoratori frontalieri nei contingenti e nei tetti massimi
BELLINZONA - L'UDC ticinese ha manifestato la sua contrarietà in seguito alle notizie giunte da Berna in merito all’elaborazione del testo dell'iniziativa "Stop all'immigrazione di massa". La sezione cantonale aveva chiesto e ottenuto dall'UDC nazionale di includere nell'articolo 121a, relativo alla votazione del 9 febbraio 2014, che i lavoratori frontalieri venissero inseriti nei contingenti e nei tetti massimi. La proposta di legge presentata oggi alla Commissione Parlamentare delle Istituzioni Politiche del Consiglio Nazionale non ha tenuto presente di questa richiesta.
«Il pataracchio confezionato dalla sinistra con connivenza degli altri partiti non permetterà purtroppo di gestire il flusso dei frontalieri, che rimarrà soggetto alle disposizioni di Bruxelles - viene spiegato - Infatti qualsiasi decisione dovrà essere avallata dal giudizio del comitato misto (dove figurano rappresentanti svizzeri ed europei) previsto dall'articolo 14.2 dell'accordo sulla libera circolazione. Sempre, però, che le misure siano compatibili con l'accordo stesso».
La decisione della commissione rappresenta secondo l’UDC ticinese «una vera e propria presa per i fondelli della volontà popolare espressa il 9 febbraio 2014. Preferenza indigena facoltativa, contingenti e tetti massimi decisi da Bruxelles era il peggio che il nostro cantone potesse aspettarsi. L'UDC nazionale ha già espresso la propria contrarietà ed esige un'applicazione fedele a quanto votato da popolo e Cantoni svizzeri».
Il pensiero del partito va quindi alle prossime votazioni. «A questo punto - concludono - - diventa sempre più importante che la popolazione ticinese esprima il prossimo 25 settembre un forte sostegno all'iniziativa Prima i Nostri che non è nient'altro che un complemento fedele a quanto deciso il 9 febbraio 2014, così da avere la possibilità di agire a livello cantonale e per dimostrare che il problema del frontalierato è quantomai da risolvere».