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CANTONEChiesa tuona contro Cattaneo: «Sabotatore all’opera»

01.09.16 - 16:10
Dure le parole del Consigliere nazionale dopo che il Presidente del PLRT non ha esitato a definire l'iniziativa "Prima i nostri" (presentata oggi) come «fumo negli occhi»
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Chiesa tuona contro Cattaneo: «Sabotatore all’opera»
Dure le parole del Consigliere nazionale dopo che il Presidente del PLRT non ha esitato a definire l'iniziativa "Prima i nostri" (presentata oggi) come «fumo negli occhi»

BELLINZONA - Il "fumo negli occhi" evocato ieri dal presidente del PLRT Rocco Cattaneo, parlando dell'iniziativa "Prima i nostri", è volato fino ai diretti interessati. Ed ecco che le dure parole del presidente uscente dei Liberali Radicali ticinesi - che ha descritto il progetto dell'UDC come «irrealizzabile e atto solo a illudere i cittadini» -, hanno sortito una replica altrettanto schietta e dura.

«Nessuna sorpresa - ammette il consigliere nazionale Marco Chiesa immediatamente dopo l'odierna conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa popolare costituzionale -. I cattivi perdenti del 9 febbraio 2014, tra cui anche Rocco Cattaneo, hanno acceso la macchina del fango sulla nostra iniziativa popolare costituzionale».

Per Chiesa a bruciare e accecare non sarebbe il «fumo negli occhi» idealmente gettato - secondo Cattaneo - dall'iniziativa UDC, ma «la bocciatura dell’adesione allo spazio economico europeo nel 1992, l’approvazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, un’eventuale accettazione della modifica della Costituzione cantonale ticinese», che per il Partiti storici, si sarebbero rivelati «un colpo difficilmente digeribile».

Chiesa rispedisce al mittente anche le ipotesi del professor Giovanni Broggini, dell’Università di Zurigo, che ha definito irricevibile l’iniziativa. «Si tenta di scomodare Professori universitari zurighesi pagati dal nostro Cantone su mandato del Consiglio di Stato per accertare l’irricevibilità dell’iniziativa, rimanendo tuttavia con un pugno di mosche in mano. Perché l’iniziativa è ricevibile, valida e rispettosa del principio dell'unità della forma e della materia».

Il consigliere nazionale, quindi, spiega qual è il "cuore" dell'iniziativa: «“Prima i nostri” chiede la reintroduzione della clausola della preferenza indigena, conformemente a quanto affermato nell’articolo 121a della Costituzione federale, una vera reciprocità, un’incisiva lotta al dumping salariale e alla sostituzione della manodopera». E critica il controprogetto, definendolo «una pallida controfigura di quanto chiediamo a chiare lettere con “Prima i nostri”, un miagolio della tigre».

Non manca infine una frecciatina al ruolo meno istituzionale di Cattaneo, quello di imprenditore: «Mi è difficile credere che chi era contrario ad uno stop all’immigrazione di massa oggi abbia la volontà politica e la ricetta per applicarlo meglio di chi da tempo combatte per questi ideali. Infatti imprenditori politici presidenti di partito come Rocco Cattaneo di iniziative per favorire il personale ticinese non ne avremmo vista neanche l'ombra. Il fatto che voglia insegnarlo a noi, beh... mi pare una barzelletta».

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