Si esprime così il presidente del Partito Socialista, Igor Righini, in reazione alle dichiarazioni del Consigliere federale in merito allo scandalo Panama papers
LUGANO - Un ministro «sfrontato». A definire così Ulrich «Ueli» Maurer è stato il presidente del Partito socialista Svizzero, Christian Levrat, in un’intervista pubblicata sabato scorso dal Blick. Ma a parte l’indignazione del consigliere agli Stati friburghese, in Svizzera, contrariamente ad altri Stati europei a noi vicini, lo scandalo Panama Papers non ha alimentato grandi dibattiti politici. Nel Regno Unito l’opinione pubblica ha reagito con manifestazioni di piazza, che hanno spinto il premier David Cameron a rendere pubblica la sua dichiarazione dei redditi. In Germania il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble ha annunciato un programma costituito da 10 punti contro frodi fiscali ed evasione delle tasse. In Svizzera, invece, il responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF), ha difeso la possibilità per i contribuenti facoltosi di investire in attività offshore. «Non sono ricco, ma senza i ricchi dovrei pagare più imposte», ha dichiarato il ministro cresciuto in una famiglia di umili origini nelle campagne del Canton Zurigo.
«Scandaloso che Maurer legittimi l'evasione fiscale» - A parte Lévrat, alle parole di Maurer la politica svizzera ha risposto con un velo pietoso di silenzio. Silenzio che ha rotto oggi Igor Righini, il presidente di un Partito Socialista ticinese che ritiene fondamentale, per una comunità che si fa Stato, pagare le imposte, contributo versato a seconda delle proprie capacità finanziarie che consente lo sviluppo di comunità moderne. Il ministro delle finanze della Confederazione ha lanciato invece un messaggio che potrebbe essere frainteso: «non dobbiamo porci come i più moralisti al mondo». A spiegare senza giri di parole il senso di questa frase è Righini: «Trovo che sia scandaloso che un ministro delle finanze si permetta, con una faciloneria disarmante, di legittimare quella che è l’evasione fiscale».
«Ai tempi i Consiglieri federali non davano sostegno politico ai criminali» - Il presidente del Partito Socialista ticinese considera grave il fatto che un esponente del Governo trasmetta al popolo segnali di questo genere: «Anni fa Jean Ziegler scrisse che la Svizzera continuava a lavare sempre più bianco. In quei tempi i Consiglieri federali non davano sostegno politico ai criminali. Oggi, invece, sì, anche perché questo è il risultato di una politica di destra che persegue l’obiettivo di indebolire lo Stato per avvantaggiare i ricchi, facendo pagare loro meno tasse».
«L'UDC non difende il ceto medio, ma la grande finanza e i grandi interessi economici» - Righini osserva come l’UDC, partito che si dichiara in difesa del ceto medio, sia rappresentato da un Consigliere federale che «difende i super ricchi che portano i soldi a Panama per evadere il fisco». «L’UDC di Christoph Blocher di certo non difende il ceto medio. Un operaio guadagna 3-4.000 franchi al mese. Blocher, invece, è quello che per Natale ha regalato alla moglie un quadro da 8 milioni di franchi. No, lui difende gli interessi della grande finanza e dei grandi interessi economici e Maurer non ha fatto che confermare la sua linea. Anche perché il ceto medio non va a Panama. Il ceto medio viene illuso dell’UDC con le solite campagne anti-stranieri che non trovano nessuna coerenza». Righini poi fa un esempio per fare capire dove sta, secondo lui, l’incoerenza della politica della destra svizzera. «UDC e Lega hanno gridato allo scandalo per la fine del segreto bancario. Guardiamo al Ticino. Per anni abbiamo vissuto alle spalle dell’Italia, importando capitali di dubbia provenienza, togliendo ricchezza e soldi al fisco italiano. Poi, quando lo straniero arriva a lavorare nel nostro Paese lo si accusa di venire a rubare il posto di lavoro. Ma perché quando noi andavamo a rubare ricchezze a casa degli altri Paesi andava tutto bene»?