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SVIZZERA / CANTONERevisione della fiscalità dei frontalieri, Quadri interpella il Consiglio federale

09.12.14 - 08:54
Revisione della fiscalità dei frontalieri, Quadri interpella il Consiglio federale

BERNA - Il consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri ha inoltrato un'interpellanza al Consiglio federale, nella quale chiede come s'intende procedere nella revisione della fiscalità dei frontalieri.

Dopo aver approvato nei giorni scorsi la legge sul rientro dei capitali, il Governo italiano ha dato alla Svizzera 60 giorni di tempo per accordare lo scambio di informazioni bancarie in base all’articolo 26 del modello OCSE. "In caso contrario il nostro paese resterà sulla lista nera" sottolinea Quadri, che aggiunge: "A parte la contraddizione italiana che da un lato dal 1974 incassa i ristorni come sostituzione delle informazioni bancarie e poi inserisce la Svizzera su liste nere proprio per il segreto bancario (ma pare che per la controparte elvetica questo non sia un problema…) sorprende che l’Italia, inadempiente su più fronti (vedi cantiere Stabio – Arcisate, vedi applicazione degli Accordi di Dublino) si creda nella condizione di poter formulare Diktat all’indirizzo elvetico".

L’Italia, una volta ottenuto quanto desiderato, "non avrà più interesse ad un accordo sulla fiscalità dei frontalieri che superi quello contenuto nell’obsoleta Convenzione del 1974, che da 40 anni danneggia il Ticino", aggiunge l'esponente leghista.

Quadri dubita poi della bontà delle affermazioni della Consigliera federale Widmer Schlumpf, la quale a Locarno aveva dichiarato che, prima dello scadere del termine di due mesi, si sarebbe giunti ad un accordo anche sulla fiscalità dei frontalieri soddisfacente anche per il Ticino. "Si fatica a crederlo, visto che le trattative avrebbero dovuto essere “nella fase conclusiva” già sei mesi fa".

Quadri, tra le altre cose, chiede quindi al Governo "in che modo intende tenere conto della volontà parlamentare di aumentare in maniera consistente la fiscalità dei frontalieri tramite l’applicazione di aliquote italiane", e "che garanzie ci sono che la revisione della fiscalità dei frontalieri non verrà sacrificata nella fretta di assecondare la richiesta italiana".

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