Il procuratore Arturo Garzoni le ha inflitto 15 aliquote (sospese per due anni) ritenendola colpevole di discriminazione razziale. Prosciolta l'altra sospetta
BELLINZONA - Le scritte xenofobe e razziste postate su Facebook da una donna in merito alla morte della 24enne eritrea precipitata da un balcone a Bellinzona erano penalmente perseguibili.
Lo ha deciso - come anticipato da "La Regione" - il procuratore pubblico Arturo Garzoni, che lo scorso 20 ottobre ha firmato un decreto d'accusa nei confronti dell'autrice, condannandola a 15 aliquote di 30 franchi sospese per 2 anni.
La donna - denunciata da una settantina di cittadini indignati - è stata ritenuta colpevole del reato di discriminazione razziale. Lo stesso procuratore pubblico ha nel contempo emanato un decreto d'abbandono per una seconda utente di Facebook: nel suo caso le scritte sono state ritenute meno gravi.