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CANTONE«Ho avuto un’amnesia, come posso ricordare?»

16.11.17 - 12:37
Una serie di «non ricordo» sul pestaggio di Gravesano. La Corte si dice «tendenzialmente non convinta»
Tipress
«Ho avuto un’amnesia, come posso ricordare?»
Una serie di «non ricordo» sul pestaggio di Gravesano. La Corte si dice «tendenzialmente non convinta»

LUGANO - «Ho capito cos’è successo soltanto dopo aver visto i filmati delle videosorveglianza». È con una serie di «non ricordo» che gli imputati - uno svizzero e un italiano di venticinque anni - rispondono alle domande del giudice Amos Pagnamenta in merito al pestaggio di Gravesano dello scorso febbraio. I due coetanei, difesi dagli avvocati Flavio Amadò e Lorenzo Fornara, si trovano davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano per tentato omicidio intenzionale.

Soltanto «mini-flash» - Tutto aveva avuto inizio, secondo l’atto d’accusa firmato dalla procuratrice pubblica Pamela Pedretti, con la discussione per un debito di 280 franchi, forse dovuto alla droga. Ma cos’è poi effettivamente accaduto a Gravesano? Il trio era rientrato da una nottata passata al Carnevale di Bellinzona. Erano sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti (MDMA e marijuana). Il venticinquenne svizzero dichiara, anche ritrattando le versioni fornite in fase d’inchiesta, di ricordare soltanto dei singoli episodi del pestaggio, «cinque o sei mini-flash»: i calci tirati dall’altro imputato, la vittima che chiedeva aiuto, il momento in cui con l’auto avevano «sfiorato» la vittima, la decisione di tornare a soccorrere la vittima.

«Non prenda in giro la Corte» - «Ho avuto un’amnesia di sei ore, come posso ricordare?» afferma il giovane. Ma la Corte si dice «tendenzialmente» non convinta delle sua amnesia. «Oggi è l’ultima occasione per raccontare i fatti. Se decide di schiarire la nebbia dei ricordi, è il momento di farlo» sottolinea pertanto il giudice, che invita il giovane «a non prendere in giro la Corte».

Minacce tra giovani - «La discussione sui soldi andava avanti già da un paio di settimane» racconta, da parte sua, il giovane italiano. E non mancavano frasi come «t’ammazzo», ma «sono cose che si dicono tra giovani». Per quanto riguarda i fatti avvenuti a Gravesano, anche lui sostiene però di non ricordare con precisione quanto accaduto.

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