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LUGANO«L’ex monitore non è pentito»

08.08.17 - 10:18
Nel processo per abusi sessuali su nove minorenni parla il perito psichiatrico
Archivio Tipress
«L’ex monitore non è pentito»
Nel processo per abusi sessuali su nove minorenni parla il perito psichiatrico

LUGANO – «Quando agiva era lucido ed era in grado di valutare il carattere illecito del suo comportamento». Lo dice il perito psichiatrico Alberto Bonzano, sentito stamani nell’ambito del processo nei confronti dell’ex monitore quarantenne accusato di violenza carnale, coazione sessuale e pornografia per fatti avvenuti tra il 2003 e il 2015. L’esperto conferma dunque che «il rischio di recidiva è alto» e afferma che «l’imputato non è pentito».

Aggressioni pianificate – L’atto d’accusa, firmato dalla procuratrice Chiara Borelli, parla soprattutto di vittime avvicinate in ambito sportivo. Ma l’imputato deve rispondere anche di tre aggressioni a fine sessuale avvenute per strada. «Non avevo scelto le vittime, sono state delle occasioni» aveva spiegato ieri il quarantenne. Secondo il medico, interrogato dal giudice Amos Pagnamenta, dietro ai tre episodi c’era comunque una pianificazione: «Ha agito, creando le condizioni per non essere identificato».

I disturbi – Secondo la perizia psichiatrica, l’imputato è portatore di un disturbo pedofilico che orienta la sua preferenza sessuale e di un disturbo della personalità che riduce la capacità di comprendere il danno arrecato alle vittime. «Ma la capacità di trattenere le proprie pulsioni è integra» spiega il dottor Bonzano.

Una struttura chiusa - «L’imputato deve seguire un percorso di maturazione, in particolare per sviluppare una maggiore empatia» sottolinea ancora il perito psichiatrico, che propone inizialmente una misura stazionaria in una struttura chiusa della durata di quattro-cinque anni. «Poi si potrà passare a una misura ambulatoriale, per almeno tre anni» conclude.

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