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MEZZOVICO«Mi hanno sequestrato l'auto. Per riaverla devo ricomprarmela»

30.03.17 - 07:24
La disavventura del titolare di una ditta ticinese. «Ho dato il veicolo a un mio collaboratore italiano. Passata la dogana l'hanno fermato per "contrabbando"»
«Mi hanno sequestrato l'auto. Per riaverla devo ricomprarmela»
La disavventura del titolare di una ditta ticinese. «Ho dato il veicolo a un mio collaboratore italiano. Passata la dogana l'hanno fermato per "contrabbando"»

MEZZOVICO - «I finanzieri italiani mi hanno sequestrato l'auto e adesso, per riaverla, devo ricomprarmela». È allibito, ma anche profondamente irritato P. titolare di una ditta di Mezzovico per quanto accadutogli questa mattina presso uno dei valichi di Verbano-Cusio-Ossola.

Alla guida del veicolo in realtà non c'era lui, ma un suo dipendente: «Ho dato in comodato d'uso a un consulente esterno italiano, che collabora con noi da un paio di mesi, una nostra auto aziendale». P. era certo di essere in possesso di tutti i documenti necessari: «Il collaboratore viaggiava con a bordo il contratto di comodato e la procura del comune di Gambarogno, dove risiedo, che lo autorizza a circolare con il nostro veicolo».

Sequestro per contrabbando - All'origine del sequestro, però, c'è proprio un problema con i documenti, ma non per il versante svizzero, bensì per quello italiano. «Secondo la dogana italiana avremmo dovuto essere in possesso dell'autorizzazione per passare i valichi doganali. Effettivamente non la abbiamo, lo ammetto, è una nostra mancanza». Ma qui per P. arriva l’assurdo. «L’auto mi è stata sequestrata per “contrabbando”. Se la rivoglio devo versare l’equivalente del suo valore».

La dogana italiana ha richiesto una valutazione eurotax del veicolo e l’importo che sarà stabilito dalla quotazione è quello che l’imprenditore dovrà versare per rientrare in possesso del veicolo. «D’accordo una multa, sottolinea P., ma qui siamo all’assurdo. Per fortuna non è un’auto di lusso».

La legge parla chiaro - L'agenzia delle dogane, d'altra parte è esplicita sull'argomento: «L’utilizzo senza l’autorizzazione doganale, da parte di un residente in Italia di un’auto immatricolata in paesi terzi, comporta la denuncia per contrabbando sin dall’atto di ingresso nel territorio UE, ai sensi dell’art. 216 del T.U.L.D. (D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43), l’applicazione di una sanzione da due a dieci volte i diritti doganali gravanti sul valore del mezzo di trasporto (dazio e IVA) e la confisca del mezzo stesso», recita una recente comunicazione.

Stesso divieto al contrario: le persone domiciliate in Svizzera non possono guidare in Svizzera auto immatricolate in uno stato estero.

Alcune eccezioni - Vi sono tuttavia delle eccezioni: l'uso a titolo occasionale e di emergenza (per un periodo massimo di cinque giorni), ma devono essere giustificate e comprovate le motivazioni dell’utilizzo dell’autoveicolo; i casi in cui il mezzo di trasporto è in locazione; l'utilizzo sistematico per motivi di lavoro di autoveicoli e altri mezzi di trasporto immatricolati all’estero (concesso per un biennio su formale istanza da presentare preventivamente al fine dell’ottenimento dell'autorizzazione).

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