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BELLINZONAIntegrazione cantonale, presentato il programma 2014-2017

15.10.13 - 14:53
L’accento è stato posto pure sull’apprendimento dell’italiano quale strumento indispensabile per attuare quanto elencato e per favorire una reale integrazione, sociale e professionale
Integrazione cantonale, presentato il programma 2014-2017
L’accento è stato posto pure sull’apprendimento dell’italiano quale strumento indispensabile per attuare quanto elencato e per favorire una reale integrazione, sociale e professionale

BELLINZONA - Quest’oggi è stato presentato ufficialmente a Bellinzona il “Programma di integrazione cantonale” (PIC) per il quadriennio 2014-2017, preparato - su mandato della Confederazione - dal Delegato cantonale all’integrazione degli stranieri in collaborazione con due appositi Gruppi di lavoro e condiviso dai numerosi partner locali coinvolti. Al pomeriggio informativo hanno partecipato, fra altri, il Consigliere di Stato Norman Gobbi e il Vice Direttore dell’Ufficio federale della migrazione (UFM) Kurt Rohner.

Come si legge in una nota stampa diramata dal DI nel pomeriggio, "la Legge federale sugli stranieri (LStr, articolo 53) esplicita come la promozione all’integrazione sia un compito da adempiere da parte dei tre livelli istituzionali (Confederazione, Cantone e Comuni) in modo da creare le condizioni quadro favorevoli alla parità di opportunità e alla partecipazione della popolazione straniera alla vita pubblica”. La Confederazione nel 2010 ha richiesto a tutti i Cantoni di  declinare un Programma di attività alle proprie esigenze specifiche in materia di integrazione, con un approccio pragmatico e proattivo. Approccio che ha coinvolto in modo sinergico pure tutti gli Uffici federali interessati alla tematica, la cui importanza è testimoniata dall’aumento di fondi stanziati nel perseguire una politica di integrazione efficace".

Il Programma ticinese tiene in considerazione quanto già attuato con il “Programma 2008-2011”, valorizzandone gli elementi di maggior successo e integrando le nuove indicazioni federali, adattandole però alle nuove realtà migratorie, ai nuovi bisogni ed al contesto socio-economico in cui sarà applicato. Sono stati ritenuti prioritari quattro campi d’azione:

- la prima informazione sul nostro Paese ai nuovi arrivati;

- la prevenzione delle discriminazioni;

- la promozione della formazione e delle capacità professionali dei nuovi arrivati;

- il miglioramento della percezione del migrante nella nostra società.

L’accento è stato posto pure sull’apprendimento dell’italiano quale strumento indispensabile per attuare quanto elencato e per favorire una reale integrazione, sociale e professionale.

Per il Dipartimento delle istituzioni è pure prioritario garantire a tutti i nuovi arrivati un’informazione uniforme sul funzionamento del nostro sistema politico, sui nostri valori e sulle norme in vigore nel nostro Paese. La pubblicazione in 12 lingue de “Il Ticino in breve” di fine 2012 – e la relativa distribuzione a 20 Comuni pilota – è già una prima e concreta attuazione di questo Programma, il cui spirito si fonda sull’impegno di tutti, chi accoglie e chi deve essere accolto.

Il “Programma di integrazione cantonale 2014-2017” è il frutto di un intenso lavoro durato quasi quattro anni: il risultato è un documento strategico che coordina in maniera pragmatica e snella tutte le attività di integrazione garantendo a tutti i fornitori di prestazioni le medesime opportunità. Il PIC è pure la dimostrazione della volontà politica di garantire ai nuovi arrivati, ai Comuni, alle Associazioni e alle Strutture ordinarie tutti gli strumenti necessari per favorire una politica cantonale d’integrazione di successo.

I Comuni sono i primi ad accogliere i nuovi arrivati: a loro spetta un’importante responsabilità e le attività di prima informazione promosse dal Cantone e dalla Confederazione. Attività volte a prevenire e anticipare i disagi e a migliorare il senso di responsabilità e la conoscenza reciproca fra stranieri e cittadini svizzeri.

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