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CANTONEMalattia di Newcastle, «revocate la zona di protezione e sorveglianza»

18.12.17 - 16:55
L'ufficio del veterinario cantonale conferma di aver preso la decisione dopo «l'esito favorevole delle indagini epidemiologiche e dei controlli sanitari». In tutto sono state soppresse 5.434 galline
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Malattia di Newcastle, «revocate la zona di protezione e sorveglianza»
L'ufficio del veterinario cantonale conferma di aver preso la decisione dopo «l'esito favorevole delle indagini epidemiologiche e dei controlli sanitari». In tutto sono state soppresse 5.434 galline

BELLINZONA - La fine della "quarantena" per le galline dell'azienda di Pazzallo era già stata comunicata negli scorsi giorni. Ma oggi, tramite una nota dell'Ufficio del veterinario cantonale, la notizia viene definitivamente confermata. «La zona di protezione e la zona di sorveglianza istituita il 17 novembre 2017 in seguito alla comparsa della malattia di Newcastle in un’azienda di pollicoltura a Pazzallo è stata revocata».

L'Ufficio del veterinario specifica che la decisione, presa in accordo con l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria, è giunta «dopo l’esito favorevole delle indagini epidemiologiche e dei controlli sanitari operati nelle scorse settimane all’interno della zona di protezione».

Soppresse 5.434 galline - Lo scoppio del primo focolaio della malattia nella pollicoltura di Pazzallo aveva da subito preoccupato il veterinario cantonale che aveva subito ordinato il sequestro degli animali e dei loro prodotti. «In applicazione alle disposizioni dell’Ordinanza federale sulle epizoozie sono state soppresse 5'434 galline ovaiole e messe in atto le misure di pulizia e disinfezione con vari distaccamenti della Protezione civile».

Nessun altro caso sospetto - A più di un mese dall'epidemia scoppiata a Pazzallo, nessun altro caso è stato segnalato. «Gli accertamenti diagnostici  dei pollai ubicati all’interno della zona di protezione hanno permesso di appurare che tutti i volatili sono sani ed esenti dal virus». 

Cause ancora ignote - Le analisi di laboratorio eseguite presso l’Istituto di batteriologia della facoltà di medicina veterinaria dell’università di Zurigo hanno permesso di stabilire il sequenziamento del virus, ma non da dove provenga l'infezione. «Si tratta - specifica l'Ufficio del veterinario cantonale - di un Paramyxovirus-1 della classe 2 appartenente al genotipo VII. Questo risultato permette di escludere che l’infezione sia originata dai piccioni. Ma la causa dell’introduzione del virus nella tenuta di Pazzallo non ha ancora potuto essere appurata».

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