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CANTONE«Siamo qua per ascoltare le vittime»

14.12.17 - 19:48
La parola al coordinatore del Care Team Ticino. Una cinquantina i volontari attivi: «Mettono in gioco la loro umanità»
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«Siamo qua per ascoltare le vittime»
La parola al coordinatore del Care Team Ticino. Una cinquantina i volontari attivi: «Mettono in gioco la loro umanità»

BELLINZONA - «I care giver sono volontari che mettono in gioco la loro umanità, sono persone predisposte all’aiuto degli altri». È quanto ci dice Massimo Binsacca, caposervizio e coordinatore del Care Team Ticino. Una squadra attualmente composta da 52 volontari, da tre anni impegnati a fornire sostegno alle vittime di traumi. I care giver sono chiamati a intervenire, tra l’altro, nell’ambito di catastrofi naturali, infortuni mortali, incidenti stradali, omicidi, suicidi e rapine. «La polizia e il servizio autoambulanza propone alle vittime la nostra presenza. Sono poi loro a richiedere, attraverso Ticino Soccorso 144, il nostro aiuto».

Non si tratta di una terapia, bensì soprattutto di ascolto. «Per dirla in parole povere, siamo il buon amico che ti sta accanto nei momenti peggiori» spiega Binsacca. E i care giver sono quelle persone che fanno il possibile per permettere alle vittime di comprendere appieno quanto accaduto. «In diverse situazioni emergono sensi di colpa e anche incredulità sulla morte di un proprio caro, quando per esempio non è ancora stato possibile vederne la salma».

Quello del care giver, comunque, non è un ruolo per tutti. «Il volontario affronta una sorta di reclutamento, in cui il colloquio con la psicologa e poi la formazione ci permettono di capire se ha la capacità di operare». Il rischio è infatti di lasciarsi travolgere emotivamente dal trauma della vittima, di non riuscire a sopportarne il peso. «Al termine di ogni intervento, viene effettuata una cosiddetta defusion: se vediamo che un care giver non ce la fa, lo demandiamo a uno psichiatra». In questi primi tre anni di attività soltanto una persona ha comunque deciso di abbandonare l’attività per questioni emotive. In genere l'abbandono avviene per motivi professionali: «Sono volontari che sono di picchetto durante il loro orario di lavoro».

Il care team è inoltre pronto a intervenire anche in caso di attentati. Una situazione che, fortunatamente, in Ticino non si è ancora verificata. Ma anche per quelli che avvengono fuori dalla Svizzera, Binsacca resta all’erta: «Può darsi che qualche ticinese presente sul posto cerchi supporto al suo rientro. Non è mai successo, ma può succedere» conclude.

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