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CANTONE«Ai ciclisti serve più sicurezza»

23.11.17 - 06:01
L'imprenditore e politico Rocco Cattaneo sulla mobilità in bicicletta alla vigilia della partenza della sua pedalata di 251 chilometri verso il Parlamento federale
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«Ai ciclisti serve più sicurezza»
L'imprenditore e politico Rocco Cattaneo sulla mobilità in bicicletta alla vigilia della partenza della sua pedalata di 251 chilometri verso il Parlamento federale

MONTECENERI - «Sono convinto che la bicicletta sia il mezzo di trasporto del futuro». È con questo spirito che domattina 24 novembre alle sei l’imprenditore e politico Rocco Cattaneo salirà in sella alla sua due ruote e, assieme al ciclista Mauro Gianetti e altri amici, partirà dal Monte Ceneri alla volta di Berna. Una pedalata di 251 chilometri (con breve tratto in treno attraverso il tunnel del San Gottardo) che lo porterà a Palazzo federale, dove lunedì 27 novembre entrerà in Consiglio nazionale. L’obiettivo di questa iniziativa, denominata “La bici è gioia” (vedi correlato), è porre l’accento su quanto è necessario fare in Svizzera, soprattutto in Ticino, a favore della mobilità lenta in bicicletta. «Per chi si muove con la due ruote serve più sicurezza» afferma Cattaneo.

Come bisognerebbe dunque intervenire?
«Innanzi tutto bisogna prevedere una segnaletica appropriata, sia verticale sia orizzontale, che delimiti in modo chiaro i percorsi dedicati alle biciclette, anche indicando la presenza dei ciclisti agli altri utenti della strada. Un buon esempio in questo senso si trova a Lucerna».

Ma si parla anche di infrastrutture...
«Sì, vanno creati dei percorsi ben separati dal traffico motorizzato. Il PLR aveva per esempio lanciato l’idea per una cosiddetta autostrada per la bicicletta tra Lugano e Mendrisio, sul modello di quanto già esiste sul ponte-diga. In Svizzera tedesca e nei paesi nordici interventi di questo tipo sono già stati attuati».

Sul fronte della sicurezza, ritiene che si debba educare anche l’automobilista?
«Una volta che avremo una segnaletica ben definita, all’automobilista sarà chiaro che una determinata porzione di strada è dedicata alle biciclette. Si pensi a quanto fatto sulla strada cantonale del Monte Ceneri. L’educazione passa dunque anche dalla segnaletica».

E anche il ciclista deve rispettare le regole...
«È vero, da questo punto di vista ci vuole una certa autocritica. La bicicletta mette di buon umore, una volta in sella si tende a volersi divertire. Ma anche il ciclista deve rispettare la segnaletica».

Davvero la bicicletta è il mezzo del futuro?
«Certo, e soprattutto con la diffusione delle ebike bisogna prevedere un boom della mobilità ciclabile. Nel traffico di vicinanza, la due ruote può sostituire o integrare gli altri mezzi di trasporto».

Dal suo punto di vista, in Ticino a che punto siamo?
«In Ticino siamo in ritardo. È appena da una decina d’anni che si sta effettivamente facendo qualcosa a favore della mobilità lenta in bicicletta, ma siamo partiti da poco più di zero. Qualcosa sta però cambiando. Basti pensare alla pista ciclabile di recente inaugurata tra Canobbio e Tesserete, che è davvero bella».

Nelle città ticinesi è però difficile fare spazio alle biciclette...
«In ambito urbano è necessario lavorare soprattutto di segnaletica, ma bisogna anche saper sacrificare gli spazi dedicati al traffico motorizzato».

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COMMENTI
 

F/A-18 6 anni fa su tio
Ma l'idea è anche buona, avanti con le piste ciclabili, il problema è che per ogni arretramento di confine, per ogni allargamento di strada , per ogni e qualsiasi bella cosa che si propone arrivano valanghe di ricorsi ed opposizioni, basta vedere la linea del trenino in quel di Bioggio/Manno......

occhiaperti 6 anni fa su tio
E che cosa pensa fare il signor Cattaneo con i ciclisti che usano i marciapiedi come loro pista e pure passano pedalando sulle strice pedonali, d'avvanti gli occhi della polcom che chiude gli occhi?!

Pignolo 6 anni fa su tio
Purtroppo come il solito certi ciclisti non si ricordano che un’attimo prima erano alla guida di un’auto e viceversa e di conseguenza se gli dai un cenno di segnale acustico per segnalargli di non viaggiare in pari, che devi passare, il loro sport migliore è quello di gesti e parole fuori luogo.

bobà 6 anni fa su tio
I ciclisti devono avere più rispetto e circolare in fila, non appaiati; se poi gli dici qualcosa ti insultano! Pure io sono ciclista ed ho notato che anche gli addetti cantonali alla segnalazione non pensano alla sicurezza dei ciclisti: circa 2 anni fa era sata rifatta la segnaletica orizzontale fra Quartino e Cadenazzo, con due belle piste ciclabili. Circa un anno dopo, fra le 2 rotonde che vanno dalla Lipo alla stazione di Cadenazzo, le piste ciclabili non ci sono più! Löa nuova segnaletica orizzontale lascia molto più spazio alle automobili che entrano ed escono dai negozi di mobili. Proprio ieri c'è stato un incidente, coinvolte due bici e un bus. I fabbisogni commerciali dei centri del mobile valgono probabilmente più della pelle del ciclista

jena 6 anni fa su tio
e ai ciclisti serve più rispetto e educazione verso gli altri utenti della strada!!! PEDONI in primis.

Nmemo 6 anni fa su tio
Sì, ma anche i ciclisti hanno obblighi e responsabilità. Per legge, non devono circolare sui marciapiedi. Sono un pericolo per il pedone, su tutto se il marciapiede è stretto. Sensibilizzare sì, ma poi per chi non la vuole capire, sussistono le contravvenzioni. Doveri di servizio. Certi poliziotti dovrebbero togliersi le fette di salame dagli occhi.

negang 6 anni fa su tio
Risposta a Nmemo
Si vero, gli stessi automobilisti che guidano con lo smart phone vanno in bici nello stesso modo. Io no. Concordo che nelle strade chiuse al traffico non puoi sfrcciare con la bici elettrica a 30 all'ora ! Altro pericolo sono le piste ciclabili ricavate con le strisce rosse larghe 50 cm sulle cantonali che erano gia' strette per i fatti loro. Spesso e volentieri non riesci a pedalare li sopra perche' guarda caso e' il posto dove ci sono tutti i tombini e se la ruota della bici sa corsa si infila in una ferritoia sei morto ! Quindi era meglio non metterle perche' l'unico risultato e' che il solito utente da smart phone alla guida non tiene mai la destra e sta sempre in mezzo alla strada rallentando il traffico e lasciando 2 metri dal marciapiede a destra. Non avete idea di quanti ne vedo con le ruote a cavallo della riga bianca di mezzeria ! Specialmente quando la strada e' stretta come la Melide Paradiso.

negang 6 anni fa su tio
Io andavo tanto in bici da corsa ... una volta. Poi hanno incominciato a costruire enormi marciapiedi e mettere sparti traffico ogni 200 metri per far passare improbabili pedoni. Insieme sono arrivate una valanga di rotonde inutili che rispetto as un impinato semaforico con sensori del traffico e magari con delle priorita' ( lascio la cantonale sempre verde per ex. e non faccio scattare il rosso non appena arriva una maccchina dall'altra via secondaria ma solo dopo 2 minuti ) e poi dulcis in fundo sono arrivati gli smart phone e con essi il rincoglionimento totale di chi li usa. Morale, ho smesso di andare in strada e vado ora solo in MTB perche' i cervi sono ancora senza smart phone e si scansano se arrivi !!!!

Lore62 6 anni fa su tio
Risposta a negang
;-)) Bella quella dei cervi XD

negang 6 anni fa su tio
Risposta a Lore62
:-)
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