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CANTONEAbusi su studenti. «Da anni denunciamo. Ora aprite uno sportello»

17.11.17 - 12:01
Il Sisa chiede al Decs di introdurre un ufficio dove  gli studenti e gli apprendisti possano rivolgersi per denunciare abusi o maltrattamenti.
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Abusi su studenti. «Da anni denunciamo. Ora aprite uno sportello»
Il Sisa chiede al Decs di introdurre un ufficio dove  gli studenti e gli apprendisti possano rivolgersi per denunciare abusi o maltrattamenti.

LUGANO - La vicenda dell’apprendista vittima di maltrattamenti e abuso sessuale da parte del suo formatore ha scosso il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), un sindacato che in passato ha più volte denunciato il «comportamento di alcuni insegnanti o maestri di tirocinio colpevoli di umiliazioni, maltrattamenti, accanimento personale, mobbing, insulti, minacce». 

Fare di tutta l’erba un fascio è sbagliato, mette subito le mani in avanti il Sisa,che non può fare a meno di non ricordare l’episodio di un professore che ad un suo allievo avrebbe detto che nella vita non avrebbe potuto fare nient’altro che l’inserviente presso Mc Donald’s, portandolo alle lacrime di fronte al resto della classe. «Un episodio questo che non può rimanere impunito» ci tiene a sottolineare il sindacato, il quale fa notare come spesso «la timidezza, la paura di non essere preso sul serio o di incappare in ulteriori ritorsioni» porta gli studenti a restare in silenzio e a non denunciare i casi di maltrattamenti.

Uno sportello per le denunce - Per questo il Sisa ha chiesto oggi al Dipartimento dell’Educazione (DECS) di studiare l’introduzione di un apposito sportello in ogni scuola professionale e media superiore, cui gli studenti e gli apprendisti possano rivolgersi per denunciare abusi o maltrattamenti. «Ma che funga anche da canale di mediazione tra le vittime da un lato e i docenti, il dipartimento e il sindacato dall’altro». E aggiunge: «Ad essere incaricata di questo servizio (ben differente da un semplice sostegno psicologico) dovrebbe essere una persona con conoscenze sia di carattere pedagogico che giuridico, che conosca il sistema scolastico ma che non ne sia parte integrante (onde evitare dannosi coinvolgimenti con coloro sul cui operato dovrebbe vigilare), che possa dare informazioni agli allievi sui propri diritti e che organizzi regolarmente degli incontri di gruppo con gli studenti per raccoglierne le testimonianze e discutere dei loro problemi quotidiani».

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