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«Si deve prendere atto che la Strategia energetica 2050 non riserva alcuna misura a sostegno del gas metano»
TENERO - La Metanord ha deciso do rinunciare all’espansione della rete del gas verso il Locarnese. Una scelta presa a malincuore e che comporterà soluzioni niente affatto indolori: otto persone resteranno senza lavoro. La società impiega attualmente 17 dipendenti e a otto di essi è già stata comunicata la disdetta o la riduzione del rapporto d’impiego.
«Purtroppo sono cambiate le condizioni iniziali e ci troviamo con minori investimenti» spiega al telefono Nicola Dotta direttore generale di Metanord SA e Metanord Ingegneria SA. «A livello federale si deve prendere atto che la Strategia energetica 2050 non riserva alcuna misura a sostegno del gas metano, benché si tratti di un vettore energetico sicuro e maggiormente rispettoso dell’ambiente per rapporto ad altre alternative fossili».
Le critiche non mancano anche a livello locale: «In assenza di autorizzazione alla distribuzione da parte di singoli comuni, manca la continuità territoriale indispensabile per uno sviluppo progressivo della rete. Metanord ha approfondito alternative di sviluppo del metanodotto via lago, rinunciandovi a causa degli alti costi d’investimento e del rischio di mancata copertura dei medesimi».
La società ci tiene a precisare di essere una ditta solida che può contare su un capitale azionario di 18 milioni di franchi, rispettivamente su prestiti degli azionisti per 24 milioni di franchi. Nell’immediato futuro la società sarà sottoposta a riorganizzazione: la casa madre Metanord SA incorporerà la società figlia Metanord Ingegneria SA. «Le recenti decisioni - viene spiegato - sono finalizzate a focalizzare la società sui clienti attuali e sullo sviluppo commerciale nelle regioni in cui Metanord è presente, dove verrà naturalmente densificata la rete».
