Svizzera in difficoltà sempre maggiore: uno su 5 non riesce a far fronte a una spesa imprevista di 2'500 franchi
LUGANO - Non c'è solo l'acquisto di una casa, proibitivo per ormai 9 su 10, a raccontare di una povertà che cresce. Non solo le grandi spese, a denunciare l'apparente paradosso di un Paese che è il più ricco del mondo – con un patrimonio procapite dieci volte superiore alla media globale e un reddito senza rivali in Europa –, ma che poi non è in grado di far fronte a una spesa imprevista.
C'è chi non può permettersi la tv - Ci sono le rinunce che si tengono nascoste, dalle meno importanti alle più grosse. Chi non può permettersi la lavatrice, il televisore, il computer; chi evita di andare dal medico. Percentuali in incremento; e in Ticino più che altrove, con tassi che nel resto della Svizzera non hanno pari.
L'indispensabile diventa privilegio - Lo scorso anno, certifica l'ufficio di statistica, una persona su cinque (21,5%) nella Confederazione non avrebbe saputo sborsare nemmeno 2'500 franchi per coprire eventuali spese extra; il Ticino, con il suo 32,6%, si segnala come il cantone che sta peggio. Il problema, ormai, non è il superfluo; sono i beni di quel paniere che fino a poco tempo fa era considerato alla portata di tutti e adesso torna privilegio.
Il 4% soffre il freddo in casa - A cominciare dal cibo: l'1,4% degli elvetici non è in grado di garantirsi un pasto completo un giorno su due, +0,7%; solo lo 0,6%, invece, non ha soldi abbastanza per riscaldare l'appartamento a sufficienza. In Ticino siamo addirittura al 4%.
Niente auto per 5,9%: e non è una scelta - Dieci anni fa, l'auto era off-limits per il 3,7%; adesso per il 5,9%. Il televisore per lo 0,6%, il pc per l'1,6%; in Ticino, più dello 0,9% relativo alla tv, fa impressione il 5,4% del computer, con un +4,3% di gente che non potrebbe più permettersene uno. Come dire che, da un anno con l'altro, la carenza che non c'era o quasi d'improvviso si è materializzata.
Il dentista è un lusso per il 7,2% (+3,3%) - Ma a destare più preoccupazione è chi è costretto a rinunciare a far star bene se stesso. Non si tratta di una settimana di vacanza l'anno in cui ritemprarsi: in Svizzera resta a casa il 9,1%, in Ticino il 15,9, la media più alta ma comunque insignificante al confronto con Italia (45,2%) e Francia (23,4%). Si tratta, banalmente, del dentista. In Svizzera rinuncia il 3,4%, il 4,8% se si considera la fascia fra i 25 e i 50 anni, il 7,6% fra le famiglie monoparentali. In Ticino la media piu alta, 7,2% e +3,3%.
Abitazioni sovraffollate pur di abbattere l'affitto - E se nel resto della Svizzera, pur di pagare meno d'affitto, il 7% accetta di vivere in un'abitazione sovraffollata, l'8,8% con problemi d'inquinamento o rifiuti e l'11,1% di violenza o vandalismo, in Ticino si sale rispettivamente a 15,7% (+7,2%), 21,3% (+6,4%) e 12,3% (+4,9%).