Si è tenuta ieri sera l’assemblea dei dipendenti della Navigazione Lago Maggiore il cui futuro, nonostante le rassicurazioni che avevano messo fine allo sciopero, è tuttora un’incognita
LOCARNO - Dopo uno sciopero di 20 giorni (terminato lo scorso 14 luglio) che aveva permesso di siglare un’importante intesa tra sindacati e Consiglio di Stato nel ruolo di garante, ora i dipendenti attivi sul bacino svizzero del Lago Maggiore si attendono concretezza. Tanto più che dalla fine dello sciopero le maestranze hanno garantito tutti i servizi in una situazione di sotto effettivo, dando prova di grande responsabilità e attaccamento al lavoro.
Ad una settimana dal termine della stagione, i dipendenti NLM non hanno ancora ricevuto alcuna comunicazione individuale in merito alla loro garanzia occupazionale nel futuro consorzio e neppure a quali condizioni contrattuali. «Una situazione inaccettabile, tanto più che per una ventina di stagionali questo significa terminare la stagione tra una settimana e non saper nulla del proprio futuro occupazionale», si legge nel comunicato stampa diffuso dai tre sindacati Sev, Unia e Ocst a seguito dell’assemblea del personale della NLM.
Posti di lavoro, ma anche turismo - «L’esistenza stessa del Consorzio dipende di fatto da un Business Plan che verrà presentato a breve. La mancata realizzazione del Consorzio sarebbe un dramma non solo per le lavoratrici e i lavoratori NLM, ma anche per tutto il turismo sul Lago Maggiore. L’offerta attuale, peraltro sempre criticata, verrebbe notevolmente ridimensionata e con ogni probabilità affidata al personale italiano della NLM. Questo scenario è palesemente in contraddizione con ciò che invece si vorrebbe ottenere tramite il Consorzio, ossia: un miglioramento dell’offerta turistica e il mantenimento del servizio pubblico».
Mancano ormai 3 mesi alla fine dell’anno e ad oggi non si conosce ancora l’offerta di navigazione sul Lago Maggiore a decorrere dal 1° gennaio 2018. I dipendenti NLM richiamano pertanto tutte le parti in causa alle loro responsabilità ed invitano ad affrontare la questione «in modo celere e costruttivo», alfine di garantire un servizio turistico e pubblico di navigazione degno di questo nome. E, soprattutto, «che contempli la piena occupazione a corrette condizioni contrattuali per tutti gli attuali dipendenti».
Servono garanzie - «Se si vuole davvero garantire un miglioramento del servizio con relativa più ampia offerta, l’attuale personale deve essere mantenuto, anche perché già formato e titolare di licenze emanate dall’Ufficio federale dei trasporti. Cosa si aspetta pertanto a riconfermare questi dipendenti?», si legge in conclusione.
Dopo l’assemblea di ieri sera, i dipendenti hanno chiesto ai sindacati di percorrere nuovamente le vie istituzionali allo scopo di ottenere quelle garanzie promesse pubblicamente.