È stata costituita l'associazione dei contrari al progetto. Il segretario Renato Pedroni: «Poca chiarezza e rischio di limitazioni»
BRISSAGO – «Noi ci opponiamo. Il progetto non è mai stato chiaro. E il rischio di limitazioni, dal nostro punto di vista, è alto». La voce è di Renato Pedroni, segretario della neonata associazione contro il Parco Nazionale del Locarnese. Il gruppo è stato costituito nella serata di mercoledì presso l'Hotel Primavera di Brissago. Presenti circa 40 persone.
Verso il voto – Il progetto del Parco Nazionale, che ha come scopo ultimo la salvaguardia e la valorizzazione, anche economica, di un ampio territorio, venne lanciato nei primi anni 2000. I cittadini degli 8 Comuni interessati, che vanno da Brissago alle Centovalli, dalla Vallemaggia all'Onsernone, dovranno esprimersi, alle urne, nel corso del 2018.
Richieste di concretezza – Ora spunta, però, un ostacolo. Perché chi guida l'associazione dei contrari sembra piuttosto agguerrito. «Abbiamo avuto alcuni incontri con chi porta avanti il progetto del Parco – dice Pedroni –. Il problema è che non siamo mai riusciti a farci un'idea di quello che accadrà. Durante questi incontri viene detto tutto e niente. Finora si sono spesi tanti soldi pubblici per fare degli studi, senza giungere a una concretezza. Sono soldi che arrivano dal contribuente...»
Libertà – E c'è un altro aspetto che disturba Pedroni e compagni. «Intravediamo pesanti condizionamenti, ad esempio, per cacciatori, pescatori e cercatori di funghi. Siamo scettici. E temiamo che la nostra libertà sia messa in discussione. Finora nessuno è riuscito a toglierci questi dubbi».