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CANTONENuovo CCL della vendita, UNIA non firma

21.06.16 - 13:56
«Con questo contratto si istituzionalizza il dumping salariale»
TiPress
Nuovo CCL della vendita, UNIA non firma
«Con questo contratto si istituzionalizza il dumping salariale»

BELLINZONA - Il sindacato Unia non firmerà il contratto collettivo di lavoro (CCL) per il settore della vendita concordato tra le organizzazioni padronali e i sindacati OCST, SIC e SIT. Lo si apprende da un comunicato divulgato oggi in cui il sindacato definisce la proposta «non solo completamente inadeguata a risolvere i problemi del personale del settore, ma anche pericolosa per l'insieme delle lavoratrici e dei lavoratori».

I punti su cui UNIA solleva l'attenzione sono in particolare l'aspetto dei minimi salariali, largamente inferiori rispetto ad altri contratti di lavoro collettivi stabiliti nel medesimo ramo, e il fatto di non aver preso in considerazione la necessità di meglio conciliare professione e vita famigliare, un aspetto «molto sentito dal personale della vendita».

In generale «il CCL non contiene alcun miglioramento» si legge, anzi propone un meccanismo di finanziamento della commissione di controllo che UNIA definisce «scandaloso», in quanto chiede ai lavoratori un contributo annuo di 60 franchi mentre i datori di lavoro «se la cavano con 50», indipendentemente dal numero di dipendenti.

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