Sui convogli che percorrono la tratta saranno presente unicamente i macchinisti
BELLINZONA - Nessun personale del treno, ma solo macchinisti, sui convogli che percorrono la vecchia linea di montagna del San Gottardo. È quanto deciso dalle Ferrovie Federali Svizzere (FFS) a partire dall'introduzione del nuovo orario e la relativa apertura della galleria di base. Il Sindacato del personale dei trasporti (SEV) teme un possibile taglio di posti di lavoro in Ticino.
A partire dal cambiamento d'orario di dicembre 2016 sulla linea di montagna verrà ancora esclusivamente utilizzato "il materiale rotabile dei treni regionali", malgrado questa manterrà, almeno fino a fine 2017, lo status di linea a traffico di lunga distanza, scrive il SEV in un comunicato odierno.
Le FFS - precisa il sindacato - prevedono tuttavia una scorta solo nei treni a lunga percorrenza. La minaccia concreta è una riduzione del 20% degli effettivi nelle sedi di Bellinzona e Chiasso.
«Non siamo d'accordo» - Alcuni politici, agenti di treno e macchinisti si sono riuniti questa mattina a Faido per manifestare contro tale misura e spiegare le proprie ragioni. Il SEV sostiene che su una linea vecchia di oltre 100 anni e con molte gallerie lunghe non è possibile garantire una sicurezza ottimale senza il personale del treno.
I collaboratori non sono solo responsabili del servizio ma sono stati adeguatamente formati anche per l'evacuazione in galleria e in caso di incendio. In caso di perturbazioni, il solo macchinista non può occuparsi anche dei viaggiatori dovendosi già dedicare al convoglio, viene sottolineato nella nota.
Le FFS - contattate dall'ats - hanno affermato che non sono contemplati licenziamenti. La "normale fluttuazione" coprirà tale rinuncia, ha affermato la portavoce Roberta Trevisan ricordando che sono in circolazione anche altri treni regionali, in Ticino e nel resto della Svizzera, privi di accompagnamento.
In un comunicato diffuso nel pomeriggio in risposta alle accuse mosse dal SEV, le FFS sostengono che la rinuncia all'accompagnamento è legata alla necessità di "ridurre sistematicamente i costi di esercizio" a causa della futura marcata riduzione della domanda sulla linea di montagna in seguito all'apertura della galleria di base.
Dai 9000 passeggeri giornalieri, che transitano oggi tra Göschenen (UR) e Airolo, dal 2017 si prevede di passare a circa 500. L'obiettivo - sostengono le FFS - è mantenere un'offerta adeguata e simile a quella odierna.
"La sicurezza dei viaggiatori e del personale ha la massima priorità per le FFS", si legge nella nota delle FFS. Secondo quest'ultima, un'analisi conferma che i collegamenti RegioExpress (previsti tra Lugano/Bellinzona ed Erstfeld) manterranno i livelli di sicurezza richiesti e che sono conformi alle condizioni imposte dall'Ufficio federale dei trasporti anche senza accompagnamento.