Ieri sera una decina di giovani è tornata nella casa di via Monte Boglia
LUGANO - "Una città per ricchi non è una città per chi vi abita". Lo striscione esposto sul balconcino della casa occupata in via Monte Boglia riassume lo spirito che ha spinto un gruppo di ragazzi ad esprimere la propria protesta contro la speculazione edilizia, che a Lugano (ma non solo), ha portato i livelli dei canoni d'affitto a livelli difficilmente sostenibili per i cittadini appartenenti ai ceti medio-bassi.
Come si legge oggi sui quotidiani ticinesi, ieri sera una decina di persone ha allestito un banchetto davanti all'abitazione di Molino Nuovo, che giovedì sera era stata occupata abusivamente. I giovani hanno offerto cibo e bevande ai curiosi e hanno distribuito volantini anticapitalisti, in cui si denuncia la speculazione edilizia che "soffoca gli spazi liberi di socialità" e favorisce soltanto gli interessi del commercio.
Al posto dello stabile disabitato, che verrà abbattuto nei prossimi mesi, ne sorgerà uno nuovo.
L'occupazione è stata aspramente criticata dal Municipio di Lugano che si era sentito in qualche modo "tradito" dal comportamento degli autonomi, che mercoledì, il giorno prima dell'azione di protesta, erano stati incontrati per trovare una soluzione per garantire anche in futuro gli spazi adatti in cui potere continuare l'esperienza dell'autogestione.
Ma gli autonomi protagonisti dell'occupazione non sarebbero del "Molino". Infatti il CSOA pare non avere legami diretti con i giovani che hanno occupato la casa di via Monte Boglia. Come osserva il CdT, il CSOA non ha rivendicato l'azione e nei volantini non vi erano riferimenti al centro sociale luganese.